In poche parole questo libro racconta un'America che sta uscendo dal suo sogno, che comincia a fare i conti con le sue contraddizioni e con il crollo di alcune immagini di facciata. Seymour Levov, il protagonosta, non riesce piu' a trovare il bandolo della matassa della sua vita. Sua figlia ha portato la guerra, con il suo carico di odio, nella sua bella casa di pietra, nella campagna del New Jersey, dove tutto sembra cristallizzato in un'atmosfera idilliaca. E da allora la vita di Seymour diventa una ricerca di senso, in situazioni in cui davvero non sembra esserci. Un libro complesso, fatto di grosse contraddizioni tra cio' che dovrebbe essere e che invece e', che lentamente ti entra dentro ed accompagna il respiro dei tuoi pensieri portandoti a riflettere sulla vita e la sua mancanza di ordine, su come la distanza tra i sogni e la realta' sia determinata anche dalla liberta' e dal limite di chi ti circonda Lo consiglio a chi non si lascia scoraggiare da tutte quelle pagine.
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Descrizione
Seymour Levov è un ricco americano di successo: al liceo lo chiamano «lo Svedese». Ciò che pare attenderlo negli anni Cinquanta è una vita di successi professionali e gioie familiari. Finché le contraddizioni del conflitto in Vietnam non coinvolgono anche lui e l'adorata figlia Merry, decisa a portare la guerra in casa, letteralmente. Un libro sull'amore e sull'odio per l'America, sul desiderio di appartenere a un sogno di pace, prosperità e ordine, sul rifiuto dell'ipocrisia e della falsità celate in quello stesso sogno.
Video Recensioni
Acquista Pastorale americana in Epub: dopo aver letto l’ebook Pastorale americana di Philip Roth ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. L’opinione su di un libro è molto soggettiva e per questo leggere eventuali recensioni negative non ci dovrà frenare dall’acquisto, anzi dovrà spingerci ad acquistare il libro in fretta per poter dire la nostra ed eventualmente smentire quanto commentato da altri, contribuendo ad arricchire più possibile i commenti e dare sempre più spunti di confronto al pubblico online.
Recensioni
Totale delle Recensioni
Uno spaccato di America e non solo .....
Scritto da ILARIAil 16 gennaio 2014Classico americano
Scritto da dalila.stasiil 17 maggio 2018Indubbiamente un libro difficile sulla disgregazione delle certezze della borghesia benestante della provincia ebraica americana. Una superficie calma immota che si incrina e pian piano si devasta e cola a picco senza quasi rendersene conto. Un'esteriorità tutto sommato soddisfacente e di facciata che nasconde però germi tenuti sopiti dal perbenismo e dalla convenienza sociale ma che se lasciati liberi attraverso una prima porta aperta corrodono fin nell'intimo anime per certi versi ignare di ciò che succede. Un libro mozzafiato, leggere per credere!
Carino
Scritto da cavallaro.mlril 28 novembre 2017
Quando un libro è chiamato (a gran voce) "capolavoro", l'obiettività è messa a dura prova (e uscire dal coro vuol dire rischiare la gogna), anche se il senso dell'arte è proprio quello di suscitare emozioni diverse, spesso opposte. E' dunque senza tema che dico questo libro non mi ha convinto del tutto. Certo, è bello, scritto benissimo (e altrettanto ben tradotto), intriso di principi universali (la ribellione, il sudore come veicolo di riscatto sociale, l'aspettativa genitoriale e il suo devastante peso sulle spalle dei figli) ma, a mio sentire, troppo addentro alla "storia americana". Ed è questa alienità di contesto, forse, a lasciarmi un po' freddo. Anche se, a ben vedere, riempirei la mia valigia di libri così.
Mumble mumble...
Scritto da Tomasilpittoreil 19 ottobre 2017Quando un libro è chiamato (a gran voce) "capolavoro", l'obiettività è messa a dura prova. E ogni giudizio contrario bandito per sempre. Eppur l'arte è così, destinata a dividere, perché vive per suscitare emozioni diverse, spesso inconciliabili tra loro. E' dunque senza tema che dico questo libro non mi ha convinto del tutto. Certo, è bello, scritto benissimo (e altrettanto ben tradotto), intriso di principi universali (la ribellione, il sudore come veicolo di riscatto sociale, l'aspettativa genitoriale e il suo devastante peso sulle spalle dei figli) ma, a mio sentire, troppo addentro alla "storia americana". Ed è questa alienità di contesto, forse, a lasciarmi un po' freddo. Anche se, a ben vedere, riempirei la mia valigia di libri così.
Tra guanti perfetti e l'imperfezione del resto
Scritto da fra.lombardiil 15 marzo 2020 Del dissidio interiore di un uomo "socialmente impeccabile" di fronte ad un evento "socialmente inammissibile" generato dalla figlia.
Dell' impossibilità del controllo, dell'imprevedibilità degli eventi.
Del "cosa faccio?", "Cosa dovrei fare?", "Cosa è giusto", del "se è giusto".
Procede non velocissimo ma mantiene l'attenzione.
Muove, immedesima.
La mia seconda occasione a Philip Roth.
Scritto da RAMONAil 16 maggio 2018Attraverso la ricerca di Nathan Zuckerman, uno pseudonimo che Roth usa spesso, percorriamo i passi del “vincente” Seymour Levov, chiamato Lo Svedese, una stella promettente nel mondo atletico. “Lo Svedesone” ha la vita programmata: è popolare, benestante, ogni pedina della sua vita è già sistemata, pronta a fare quello che lui desidera. La sua famiglia ebrea è una delle più importanti, conosciuta per la produzione di guanti in pelle. Seppure così portato nello sport, Seymour finisce a lavorare nell’azienda di famiglia, sposa una bellissima donna proclamata Miss New Jersey, concepisce una figlia in cui ripone tutte le sue speranze. Dovrebbe essere una normale famiglia americana, ma no, è proprio l’America. Ambientato all’epoca della guerra del Vietnam, Pastorale americana è l’emblema della decadenza: è la vita sconvolta da un uragano, dopo averla programmata passo per passo. Non è la storia di una guerra. Non è la storia di una figlia incompresa, influenzata, dirottata. Non è la storia di una ex Miss New Jersie etichettata per la sue bellezza e la sua mancanza di aspettative nella vita. È l’America privata del suo velo di perfezione.
Sicuramente un capolavoro della narrativa moderna, ma ho fatto molta fatica a finirlo.
Scritto da CRISil 16 maggio 2018 Il libro parte con Nathan Zuckerman (alter ego di Roth e personaggio ricorrente della sua bibliografia) che partecipa al 45° ritrovo degli allievi di una scuola superiore: questa cornice viene usata per presentare il personaggio dello Svedese, l’idolo della scuola di quando Zukerman era allievo, prima attraverso chi lo Svedese l’aveva solo conosciuto poi passando ai familiari. Già dalla seconda parte, però, tale cornice viene abbandonata e Roth si tuffa nell’argomento principale: la vita e la rovina di Seymour Levov (questo il nome dello Svedese) da giovane promettente a ricco americano di successo che, nonostante una vita e una famiglia irreprensibile e che dovrebbe fungere da modello, non riesce a prevedere la rovina in cui la figlia farà precipitare tutta la famiglia.
Il racconto della vita di Seymour Levov e del caos inaspettato in cui questa precipita è un chiaro specchio della società americana e del cambiamento (in peggio) in cui è precipitata dopo e durante la guerra in Vietnam: una deriva che apparentemente non era annunciata e che, quindi, è risultata e risulta inspiegabile.
Questo è il primo libro di Roth che leggo e, sinceramente, pur riconoscendone l’indubbia qualità e importanza a livello letterario e storico, ho fatto un enorme fatica a finirlo soprattutto per la pesantezza (nel senso sia di importanza che di difficoltà di lettura) dell’argomento trattato e per la fluidità del racconto.
Non seguendo una trama vera e propria, Roth riempie le pagine con lunghi flussi di pensieri non solo del protagonista ma, man mano che le pagine scorrono, anche dei familiari più stretti. Tutti tranne la figlia Merry che rimarrà una figura misteriosa il cui operato non troverà mai una (chiara) spiegazione.
Quello che segue è una piccola anticipazione? ho trovato molto interessante, pur nella sua pesantezza spiegata più su, il tema del terrorismo e dell’impatto sui familiari di chi l’attentato lo compie. La famiglia Levov (e, quindi, la società americana) esce distrutta dal gesto compiuto dalla figlia dello Svedese: un gesto che non sanno spiegarsi e che condannerà le loro vite per tutti gli anni a venire.
Indubbiamente un libro sull'amore e sull'odio per il modo di vivere Americano e sul “sogno” che questo comport(av)a e sul rifiuto dell'ipocrisia e della falsità celate in quello stesso sogno (giusto per rubare le parole della quarta di copertina).
Noioso (per il momento)
Scritto da ilavoridifilomenail 16 maggio 2018Andrò contro il parere corrente, ma Pastorale Americana non mi è piaciuto, tant'è che l'ho lasciato dopo neanche 100 pagine. Dopo aver letto altre recensioni dove si diceva che la prima parte risulta piuttosto ostica, mi sono ricreduta e ho messo in cantiere l'idea di riprendere quanto prima quest'opera e cercare di andare avanti per entrare – pare – nel pieno dell'opera. Per il momento, non mi sento di consigliarlo, ma chissà che a breve non potrei cambiare idea: vi aggiornerò!
Pastorale Americana, o "Della Disilluzione"
Scritto da acm95xandyil 15 maggio 2018 Seymour Levov, lo Svedese, incarna alla perfezione il concetto di sogno americano: è bello, ricco, eccelle in qualsiasi cosa, ha alle spalle una brillante carriera giovanile, conquista e sposa Miss New Jersey, scala rapidamente nell'ordine sociale, guadagna la stima di tutti, mette su famiglia e si realizza. Ma ecco il punto: qualcosa s'insinua all'interno dell'armonia perfetta, che pian piano scricchiola e infine cede, perché "tutti abbiamo una casa; è lì che va sempre tutto storto". Gli uomini passano il tempo a creare di sé un'immagine da vendere agli altri, si sacrificano, ma l'acqua è troppo alta, alla fine si beve parecchio e tutto ciò che resta possibile è galleggiare. Succede, succede a tutti. Succede anche allo Svedese, talmente abituato alla felicità e al successo da ritenerli naturali, quasi dovuti; ma si è felici solo da bambini, e il resto del tempo non è che una corsa all'indietro che non ha traguardi né premi.
"La vita è solo un periodo di tempo durante il quale si è vivi". Ma come si riempie, questo periodo? Come si riesce ad andare oltre al semplice, brevissimo lasso di tempo? Possibile che sia "tutto qui"? Possibile che nulla rimanga dell'infanzia di Merry, dei pomeriggi sulle altalene, delle partite dominate nel cortile della scuola, del primo amore, della perfezione ricercata ed esibita con tanta fierezza?
Così la vita dello Svedese segue il corso degli eventi della storia americana: conosce una brillante ascesa - la Guerra Mondiale - e poi un lento ma inesorabile declino, che no, non è distruttivo - i Levov, malgrado tutto, sopravvivranno, così come l'America non morirà nelle erbacce del Vietnam - ma basta a smascherare la messinscena che teneva in piedi una perfezione orgogliosa quanto fragile.
L'America e lo Svedese continueranno, probabilmente, a portare la stessa etichetta, ma le macchie - di sangue e d'ipocrisia - che l'hanno sporcata non saranno più lavate. Hanno perso tutti. Ha perso l'America, che ancora oggi non ha sanato tutte le ferite inferte dal Vietnam; ha perso Seymour, la presenza di sua figlia, l'amore di sua moglie, l'orchestra della sua bellissima famiglia; ha perso Merry, che ha rincorso, come tutti i giovani, un ideale sincero ma impossibile: il suo fervore non ha bloccato la guerra, ma ha addirittura appesantito la bilancia dei morti; ha perso Dawn, dal concorso di Miss America (voleva vincerlo? non voleva?) alla casa che aveva sempre sognato; ha perso Lou, spettatore impotente, e Shelly e Sheila e tutti gli ex studenti di Newark. Il paradiso esiste solo quando è ricordato.
Il sensibile e contraddittorio patriottismo di Roht può trovare sollievo in questo: oggi la letteratura è senza dubbio a stelle e strisce.
Imperdibile
Scritto da sofiagufiil 05 dicembre 2017 Roth ci offre un affresco di quell'America del dopoguerra che prometteva tanto, che sembrava offrire soltanto successo, ma che nei suoi angoli nascosti celava lati oscuri che avrebbero distrutto i cuori e le menti di chiunque.
Ciò che Roth descrive potremmo sentirlo lontano se consideriamo l'arco temporale che la storia raccontata comprende e per il luogo in cui si svolge, ma lo sentiamo nostro in quanto esseri umani, perché ciò che ci affligge va oltre le generazioni, il dolore ci insegue come se per lui il tempo non scorresse e ci raggiunge ugualmente; non importa quanto cambino gli scenari mondiali, il dolore si adatta. Pastorale Americana è la cronaca di un sogno americano, quello di Seymour Levov Lo Svedese, che va in mille pezzi nel fragore di una bomba, una bomba tirata dalla sua stessa figlia. Ve lo consiglio.
tante domande una risposta per ogni lettore
Scritto da Simonail 05 dicembre 2017Pastorale americana racconta che cosa sia la “pastorale” ovvero l’idillio della vita di un uomo, il protagonista, lo Svedese, ebreo discendente da una famiglia di emigrati che si è fatta strada nell’America degli anni Venti e Trenta e che lui eredita. La ricchezza l’agiatezza, la probità che caratterizzano lui, la sua vita e la sua famiglia vengono spazzate via dalla figlia che con l’avvento della guerra nel Vietnam diventa una contestatrice tale da piazzare una bomba e uccidere un uomo innocente, per poi darsi alla latitanza. In questo scenario si sviluppano i pensieri e le domande di un uomo che ha sempre creduto di fare la cosa giusta pur non rinnegando le sue origine di figlio di emigrati ebrei all’epoca della Grande Crisi. Tante domande che possono trovare tante risposte diverse ognuna nell’anima del lettore che si immerge in questa storia; perché non esiste una risposta né tantomeno un vademecum di comportamento nelle varie situazioni della vita, ma esistono tante e diverse emozioni che ci guidano, a volte nel modo migliore a volte offuscandoci la vista, e alle quali rimaniamo fedeli semplicemente perché fanno parte della nostra natura che nulla potrà mai cambiare.
Stupendo
Scritto da bice.dori92il 04 dicembre 2017Indubbiamente un libro difficile sulla disgregazione delle certezze della borghesia benestante della provincia ebraica americana. Una superficie calma immota che si incrina e pian piano si devasta e cola a picco senza quasi rendersene conto. Un'esteriorità tutto sommato soddisfacente e di facciata che nasconde però germi tenuti sopiti dal perbenismo e dalla convenienza sociale ma che se lasciati liberi attraverso una prima porta aperta corrodono fin nell'intimo anime per certi versi ignare di ciò che succede.
Capolavoro
Scritto da ughmimiil 03 dicembre 2017Si sente sempre parlare del grande romanzo americano, e di come molti scrittori cercano di scriverlo e sognano di vedersi riconosciuti come narratori di quel grande, ma pieno di contraddizioni paese quale appunto è l'America. E Roth riesce a scrivere questo grande capolavoro, narrando la vicenda di un uomo perfetto, soprannominato lo Svedese, che vedrà pian piano vedere la sua vita crollare per colpa di una figlia a dir poco ribelle. Oltre al disfacimento della famiglia perfetta, assistiamo lungo tutto il corso del romanzo al venir meno del sogno americano, sopraffatto dalla vita vera, fatta di guerre fratricide, rivolte violente, e soprattutto dal venire a galla di diversità mai veramente mutate, ma solo nascoste da un'ipocrisia accecante.
Essenziale
Scritto da Giuliail 30 novembre 2017Un libro dalla fama e dagli intenti tali da non aver bisogno di presentazione. E' infatti proposito di Philip Roth creare il grande romanzo americano che sappia incarnare tutte le sfaccettature e le contraddizioni di un popolo il cui amore per la propria patria si trasforma spesso in un cieco patriottismo. Nasce così la storia dello Svedese, il maschio americano per eccellenza, la cui vita perfetta viene stravolta da un tragico avvenimento. E' così che personaggi dalle esistenze all'apparenza senza macchia vengono rivelate per la loro vera natura e la grande Pastorale Americana viene smascherata senza tirarsi indietro. Sullo sfondo la straordinaria scrittura di Philip Roth e alcuni dei suoi temi ricorrenti come la comunità ebraica. Unica pecca che ho trovato è la trama che a tratti diventa prolissa e ripetitiva. In ogni caso, essenziale.
Eccezionale
Scritto da silviail 29 novembre 2017 Quando esco frastornata da un libro vuol dire che ha lasciato il segno.
In Pastorale Americana l'autore è riuscito a trasformare un saggio sulla società americana in un romanzo profondo e commovente.
Quello che dovrebbe essere idillio, benessere, amore incondizionato per la famiglia e per le patria che ti ha dato tutto, crolla improvvisamente e diventa dolore, rimpianto, senso di impotenza e disperazione. Solo allora ci si accorge che in realtà erano tutte convenzioni, tutta apparenza e ipocrisia.
La qualità della scrittura di Roth è di altissimo livello, direi che qui raggiunge la perfezione. Da Premio Nobel.
"Oh migliore dei mondi possibili, dove sei adesso?"
Scritto da Alexiil 28 novembre 2017Phillip Roth ha un modo di scrivere incalzante, semplice e indubbiamente invitante: un invito a comprendere un mondo, quello topico della classe medio borghese americana che si rispecchia nei caratteri stereotipati della cheerleader e del giocatore di football, come nella serena convivenza di matrimonio e lavoro. Ed è lo stesso autore che in una narrazione dinamica e intelligente, ci aiuta a scoprire con fredda maestria quanto sia fragile il velo che ognuno dei personaggi stringe sui propri occhi per paura di vedere ciò che sta dietro: la più profonda e cruda realtà delle cose, priva di quei pregiudizi che tanto ci aiutano a scegliere fra bene e male, ma la vita non è così semplice...Ergo: lo scritto si presenta come una critica polarizzata alla decostruzione dei valori che ognuno di noi eredita dall'ambiente a cui appartiene, dalla famiglia e da uno scialbo patriottismo.
Magistrale
Scritto da Costanzail 28 novembre 2017Questo è un capolavoro della letteratura americana. Narra la storia dello Svedese, bellissimo ragazzo ebreo invidiato da tutti per le sue abilità sportive, la cui vita viene distrutta quando la figlia Merry diventa una terrorista. In realtà, Roth utilizza questa storia per fare una denuncia all’America degli anni dei disordini razziali e della guerra in Vietnam. La scrittura di Roth è magistrale: descrizioni precise di ambienti e personaggi, avvenimenti narrati con molto pathos, dialoghi incalzanti. Consigliato senza ombra di dubbio!
Consigliato
Scritto da manuela.ekil 28 novembre 2017La famiglia perfetta non esiste, perché non esiste la perfezione. Potrebbe essere questo un sottotitolo di uno dei massimi capolavori di Ph. Roth, che gli ha fatto guadagnare il premio Pulitzer 1998. Quale che sia il background dei singoli, ogni programma di raggiungimento della perfezione è destinato a fallire. Si tratta di un obiettivo illusorio e che alimenta ulteriori illusioni nella vita di tutti: del padre ebreo ashkenazita dotato di fumettistiche virtù, della madre cattolica kennediana ex reginetta di bellezza, degli amici protestanti borghesi dediti al consolidamento del loro status sociale. Le generazioni si susseguono nel tentativo di mostrare al mondo la teologia del successo, ma ogni traguardo raggiunto è solo apparente ed è stato conseguito rinunciando alla propria autenticità di esseri umani. Così, nel lunghissimo giorno del ringraziamento del 1973 in cui le illusioni si sfidano, il mostro generato dalla famiglia perfetta fa da convitato di pietra e concretizza la profezia di zio Jerry: «Volevi appartenere come tutti gli altri agli Stati Uniti d'America? Beh, ora gli appartieni, ragazzone, grazie a tua figlia. Ce l'hai nel culo, adesso, la realtà di questo paese; sei nella merda fin dove è possibile sprofondarci: vera, fantastica merda americana» (cap. 6). Sotto la superficie della vita perfetta, scorrono inesorabili le fogne.
L'amore di un padre
Scritto da MARTINAil 28 novembre 2017Un affresco inquietante sull'illusione, sull'infrangersi dei sogni e di quegli ideali di perfezione propri del cosiddetto "sogno americano". Il dramma di un padre, di un uomo modello, che vede la sua vita andare lentamente in pezzi, che assiste impotente al tracollo di tutto ciò che si era costruito. E' un padre che lotta, che non si arrende, che imperterrito porge sempre l'altra guancia al cinismo e alla falsità del mondo che lo circonda. Un padre che non esaurisce mai le sue scorte di amore, nonostante tutto.
Non convince
Scritto da mariavino3590il 12 marzo 2017 La pastorale americana è il momento in cui, soprattutto nel Giorno del Ringraziamento, rancori, ideologie, insofferenze vengono accantonate e taciute. Con la pastorale americana tutto tace.
Per quanto mi sia sforzata di vedere oltre a fluidità della scrittura e la ridondanza del racconto, non ce l'ho fatta.
Seymour Levov e la sua famiglia mi sono rimasti inesorabilmente antipatici e, per tutto il tempo della lettura, non ho fatto altro che desiderare che il libro cambiasse rotta, che mi raccontasse qualcosa d'altro che non l'instancabile e miope refrattarietà dello Svedese a tutto ciò che esulasse la regola per diventare un perfetto americano.
Ad un certo punto, dopo la terza descrizione sulla fabbricazione di un paio di guanti ho smesso anche di sperare e ho desiderato solo che il romanzo finisse!
Il lettore viene invitato a ricostruire la storia dello Svedese dovendo prendere i vari pezzi sparsi tra ricordi passati e momenti presenti, giungendo così alla fine ad avere un quadro purtroppo non del tutto chiaro.
Questo stile opulento mi ha portata spesso a trovare il romanzo poco interessante. La mia esperienza con questo romanzo stata quasi come una melodia, a tratti monocorde e piuttosto piatta.
Roth, sin dalle prime pagine della storia, saltella da un'epoca all'altra senza dare al lettore alcun filo conduttore. Unico appiglio per rendersi conto degli anni che passano è l'età dei personaggi.
Le descrizioni sono talmente eccessive e rapportate a personaggi così insulsi che l'insieme non diventa altro che un impasto molle e appiccicoso, di quelli che ti rimangono attaccati alle dita e fai fatica a mandar via.
Insomma, tutti mi hanno decantato la lettura di Roth come immancabile. Personalmente, ne avevo fatto a meno sino ad oggi e non sento assolutamente, dopo questa lettura, l'esigenza di averci nuovamente a che fare!
stupendo
Scritto da Francescail 11 marzo 2017Sono appassionata di molte cose ma tra queste ci sono sicuramente i libri della Super ET di Einaudi e lo stile di scrittura di Philip Roth. I primi perché penso che siano esteticamente molto belli e di qualità mentre il secondo perché lo trovo molto particolare ed interessante. Questa è forse l’opera migliore di Roth quindi non posso fare altro che consigliarla a tutti (forse è più indicato per dei lettori adulti ma forse le scene che mi hanno lasciata sconvolta non saranno nulla per i giovani d’oggi).
Interessante ma con riserva
Scritto da landikkil 08 marzo 2017Sarà anche un capolavoro, ma io l'ho trovato di una noia mortale e non sono riuscito ad andare oltre le prime 30 o 40 pagine. L'argomento, però, mi affascina molto, così come il contesto storico e geografico. Di certo proverò a leggerlo e ad andare fino in fondo, perchè Philip Roth è un autore che mi piace molto e che ho sempre letto senza problemi, ma “Pastorale americana” davvero non riesco a farmelo piacere.
pastorale americana
Scritto da clary9411il 07 marzo 2017Indubbiamente un libro difficile sulla disgregazione delle certezze della borghesia benestante della provincia ebraica americana. Una superficie calma immota che si incrina e pian piano si devasta e cola a picco senza quasi rendersene conto. Un'esteriorità tutto sommato soddisfacente e di facciata che nasconde però germi tenuti sopiti dal perbenismo e dalla convenienza sociale ma che se lasciati liberi attraverso una prima porta aperta corrodono fin nell'intimo anime per certi versi ignare di ciò che succede.
Molto bello
Scritto da fildiaspar87il 06 marzo 2017Dalla penna di Roth abbiamo una fugace visione della realtà, fugace perchè ogni volta che lo scrittore ci propone un tipo di realtà essa sguscia via, rendendo la realtà ed il mondo che la circonda mutevole, proprio come il destino del suo personaggio e più in generale dell'uomo stesso. Roth non ci dà nemmeno le coordinate per capire quali siano i perché i motivi di tali cambiamenti, tutto sembra avvenire per volontà del dio del caos. Forse è proprio questo l'elemento che caratterizza il racconto di Roth, il caos sotto ogni forma; che si esplicita a noi in tutti i nostri momenti della giornata, in tutti i nostri momenti della vita, nonostante noi pianifichiamo e ri-pianifichiamo tutto (come lo svedese fa addirittura fin dalla primissima adolescenza) il caos è lì per farci uno sgambetto, per farci cadere nel baratro più profondo.
Un MUST per chi ama gli Stati Uniti
Scritto da mymale68il 06 marzo 2017Ho letto il libro quando è uscito il film, perché non volevo vederlo senza aver prima letto il romanzo. Il risultato è stato che dopo averlo letto non ho più voluto vedere il film. Troppo denso, troppo pregnante, troppo profondo per poterlo ridurre cinematograficamente. Una storia terribile e spietata, che mette a nudo una società americana che vive di apparenze e di finzioni. Ben scritto, con una trama ben sviluppata e coinvolgente. Un libro che non lascia indifferenti.
O lo si ama o lo si odia
Scritto da Francescail 02 marzo 2017Proprio così: Philip Roth (ma il discorso è pienamente estensibile a questo suo titolo, Pastorale Americana) o lo si ama o lo si odia. Non credo ci siano vie di mezzo. La sua scrittura così articolata, con periodi che a volte possono occupare più di mezza pagina e il suo lessico ricercato e pungente, necessita del massimo della concentrazione del lettore. Ed è così, appunto, per questo libro: dietro lunghissime frasi di analisi e introspezione dei personaggi di Pastorale Americana, lo scrittore può nascondere una moltitudine di dettagli che però sono fondamentali per la loro comprensione. La storia sostanzialmente racconta la delusione di un uomo, lo Svedese, che in pochi mesi vede andare in fallimento la sua vita, quella stessa vita che lui un tempo era felice di definire "perfetta", sentendosi appagato sia dal punto di vista degli affetti che lavorativi. Attraverso questa famiglia, in realtà, Roth ci fa riflettere su tutta la società americana, che esce disillusa dal periodo di apparente pace che segna gli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Io ho adorato questo libro e sono stata spinta ad acquistarne altri dello stesso autore.
Il libro più potente della storia
Scritto da 102borderlineil 01 marzo 2017Il personaggio principale, come sempre nei racconti di Roth, è un ebreo prestante, intelligente e capace tanto nello sport quando nel lavoro. Un uomo che ha sempre avuto una vita facile, priva di rischi e che riesce tranquillamente a coronare il suo sogno americano, sposando una miss e trasferendosi in una zona di campagna. Quando l'idillio viene brutalmente rotto, il protagonista si troverà costretto a comprendere che, per quanto ci si sforzi, la vita riserva anche a lui delle disgrazie e non può fare nulla per impedirlo.
I contorni di un incubo
Scritto da eleonorail 01 marzo 2017 Nella serena Old Rimrock una bomba stravolge tutto ed in particolare cambia la vita di Seymour Levov che fino a quel momento aveva vissuto un'esistenza praticamente perfetta, simbolo di quello che era il sogno americano.
Il sogno svanisce e assume i contorni agghiaccianti della guerra del Vietnam.
In questo contesto delle famiglie si spezzano, nascono ideali ed incomprensioni; due generazioni a confronto, il rapporto tra padre e figlia, temi sociali e storici che rendono la trama densa ed appassionante.
Ma poi il sogno americano esiste?
Scritto da claudia_merloil 27 novembre 2016Forse è questo l’interrogativo che alla fine disgrega un uomo perfetto, insieme al terribile dubbio che non si sia capace di trovare una risposta. Che cosa resta, che cosa fare ancora, infatti, se una vita spesa a fare la cosa giusta non è bastato? Se l’essersi preso cura dell’eredità di questo supposto sogno realizzato dai progenitori, averlo portato a perfetto compimento, ha significato consegnare questo stesso sogno a chi lo ha deliberatamente distrutto in mille pezzi? Dov’è l’errore? Dove l’inganno? Cosa fare per fermare il caos?
Il sogno americano
Scritto da FABIOil 25 novembre 2016Ho avuto la triste sensazione alla fine del libro di aver visto solo la punta dell'iceberg e allo stesso tempo di essere entrato troppo nel dettaglio: è una sensazione che non riesco a spiegare diversamente. Forse questo è il sogno americano, forse questa è la condanna del sogno americano: avere la sensazione che tutto stia andando a rotoli, rotoli d'oro, ma sempre rotoli. Il libro non mi ha mai coinvolto pienamente. Mi ha tuttavia dato molti spunti di riflessione, uno su tutti: la futilità dello scorrere del tempo.
La vita perfetta esiste?
Scritto da Elenail 24 novembre 2016Esiste la vita perfetta? O sotto quella patina luccicante si celano cicatrici profonde e ferite che non accennano a guarire? Chi è più in alto, o pare esserlo, è colui che si farà più male cadendo, sembra dire Roth nel suo capolavoro di affresco americano. Perché per quanta bellezza, delle persone, delle passioni, della vita, ci possano essere nel suo romanzo, altrettanto c'è dolore, buio, miseria. Un libro che non si lascia abbandonare prima della fine.
Sogno Americano in frantumi
Scritto da aldoalvaro1971il 24 novembre 2016Cosa ha fatto dell'America la nazione più ambita del mondo per frotte di affamati di riscatto? Il suo Grande Sogno. E cosa accade quando quel sogno americano cessa di esistere, si frantuma in mille pezzi e squarcia il velo triste e liso della realtà? Ce lo racconta Roth con un romanzo magistrale, intenso e spietato al tempo stesso, un'epoca che crolla e con essa sprofonda anche la speranza del protagonista. Un libro imprescindibile, da leggere possibilmente prima di aver visto il film.
Fantastico
Scritto da caprese05il 23 novembre 2016 La fine delle illusioni e del "Grande Sogno Americano" nella vita dello Svedese: alto, bello, biondo, sportivo eccellente in varie discipline; imprenditore ricco e di successo, marito innamoratissimo di una reginetta di bellezza e padre affettuoso di una bambina sveglia e intelligente. La sua vita perfetta, la sua famiglia "da copertina" e tutte le sue aspettative cominciano lentamente a sgretolarsi quando l'adolescente Merry viene accusata di essere una terrorista.
Confesso e faccio mea culpa che avevo questo libro da un sacco di tempo e che ho iniziato a leggerlo perché avevo saputo che Ewan McGregor aveva scelto questo romanzo per il suo esordio alla regia, E allora ho capito che era arrivato il momento di cimentarmi nella sua lettura. Non è un libro semplice, né leggero e a volte Roth si perde in descrizioni interminabili e sfiancanti (adesso so tutto su come si fabbricano un paio di guanti, come si sceglie la pelle e come la si concia!), ma il dolore dello Svedese, i suoi sogni infranti, il suo amore struggente per questa figlia "perduta" ti sferrano un calcio dritto allo stomaco e ti rimangono dentro....tanto che finita l'ultima pagina avevo il desiderio di ricominciare questo romanzo da capo. CAPOLAVORO!!!!
Bellissimo
Scritto da Angelail 23 novembre 2016 Pastorale Americana, l'infinita epopea di Levov lo Svedese raccontata da Philip Roth é un pugno nello stomaco del lettore.
Lo Svedese, un uomo apparentemente perfetto che vuole solo vivere una vita ordinata, si ritrova a vivere in un mondo che di ordinato non ha proprio nulla. Una bella Miss come moglie? Non é abbastanza. Come non é abbastanza la sua casa e la sua azienda, come non é abbastanza neppure la piccola Merry.
Nulla può salvare lo Svedese, che brancola in un mondo tetro che rigetta la sua perfezione, un mondo in cui, volenti o nolenti, viviamo quotidianamente.
Fantastico
Molto Bene
Scritto da MANUELAil 23 novembre 2016La vita di Seymour Levov sembra destinata al successo in ogni campo della vita: bello, atletico, ottimo giocatore di baseball, benestante, figlio di un imprenditore che ha portato alla floridità la sua azienda. Seymour ha fatto propri i valori ed il lavoro del padre ed ha sempre mirato in alto, certo che il suo presente di certezze lo avrebbe portato ad una vita intensa e ricca di soddisfazioni. Ma l'assurdo irrompe nella sua vita e la guerra nel Vietnam porta in casa sua il germe della ribellione sociale, tramite sua figlia Merry. Come ha potuto la perfezione della vita di Seymour dare la vita ad una figlia così rabbiosa e distruttiva? Mentre la vita dello Svedese si sgretola progressivamente, sotto i colpi della imprevedibilità della vita lui si interroga: dove ha sbagliato? Fino ad arrivare a capovolgere il senso delle sue e nostre più profonde convinzioni.
Bellissimo
Scritto da giulia.rolliil 22 novembre 2016Pastorale americana è un libro stupendo, scritto magistralmente da Philip Roth. E' il primo libro di Roth che leggo e mi ha decisamente convinto a leggerne altri, se non tutti! Il romanzo parla di Seymour Levov, un uomo alto, biondo, atletico che al liceo veniva chiamato «lo Svedese». Levov è un ebreo benestante e integrato, e vive la sua vita come la perfetta incarnazione del sogno americano, sino a quando qualcosa sconvolge la sua vita e la sua famiglia. Quello che succede allo svedese sgretola tutte le sue certezze e la sua vita sembra andare in frantumi. Un libri toccano, una fotografia dell'america degli anni '50, un'america fatta di contraddizioni, guerre e disuguaglianze.
Che dire!?
Scritto da Giuliail 21 novembre 2016Ho letto pastorale americana, aimè, dopo aver visto il film. Come sospettavo il romanzo di Roth è scritto magistralmente e supera di gran lunga il film. La storia è ben strutturata e godibile su tutti i fronti. L'analisi dei personaggi è davvero minuziosa e non manca come sfondo (che poi sfondo non è) il racconto dell'infrangersi del sogno americano per il protagonista. Roth merita a pieno titolo tutti i riconoscimenti ricevuti con questo romanzo. Da leggere assolutamente.
Il sogno infranto
Scritto da francescapiroil 06 maggio 2016Questo romanzo sembra essere una graduale riduzione del volume alla radio. Comincia con il volume al massimo, in un'America ancora troppo piena di sé, ancora troppo livida, e va via via abbassandosi, diventando quasi rumore di sottofondo. Sottofondo del protagonista e del lettore stesso, che - come Seymour - cerca di distinguere i suoni, di farsi spazio tra la folla e tra le macerie di un "meraviglioso passato". Il lettore sente il peso dei pensieri e cerca di uscirne illeso, ma non può, perché è un libro che ti cambia.
Un romanzo da leggere prima o poi nella vita
Scritto da carpinetilaurail 25 aprile 2016Pastorale americana mi ha segnata e mi ha colpita molto, per la sua cinicità e per la sua verità. L'apparenza del ragazzo apparente perfetto, "bello e buono" direbbero i greci, viene frantumata, pagina dopo pagina, da una cinica realtà, sia nel microcosmo (una figlia ribelle, una moglie insoddisfatta) sia nel macro (una società che rinnega i valori americani, che ripudia la guerra). Lo stile è meraviglioso e alcune pagine meritano di essere rilette e sottolineate, e poi rilette.
stupendo
Scritto da alessandrail 23 ottobre 2014 Un libro sull'ipocrisia, sull'idealizzazione e sulla delusione, sul sogno americano che va in frantumi. Un libro crudo, reale.
Cosa si prova a crescere e vivere seguendo degli ideali, degli stereotipi, in maniera integerrima, che mano a mano ti crollano davanti? Come si reagisce ad un tale sfacelo e cosa resta di una vita costruita sulle vuote apparenze di come si dovrebbe essere piuttosto che su come si è?
L'E-BOOK NON SI SCARICA!!!
Scritto da Edizionidelgattaccioil 15 dicembre 2013 Il file XML specificato apparentemente non ha un foglio di stile associato. L'albero del documento è mostrato di seguito.
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------------------- Ridatemi 6,99 euro, grazie! luciano@edizionidelgattaccio.it
laFeltrinelli Libri e Musica - Parma
Scritto da il 04 settembre 2018“Capire bene la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando.”
laFeltrinelli Libri e Musica - Roma
Scritto da Fabiolail 27 giugno 2015Seymour Levov è alto, biondo, bello. Eredita la direzione della fabbrica di guanti del padre, sposa Miss New Jersey nei favolosi anni Cinquanta e si avvia alla sua perfetta, prevedibile, tranquilla vita. Ma l'America non è solo il sogno americano, è una creatura violenta, rabbiosa che fagocita tutto e tutti, che odia, che ama, che distrugge. La dicotomia tra queste due facce della stessa medaglia è rappresentata dalla figlia di Seymour che si sottrae ai meccanismi della borghesia e che tragicamente apre gli occhi al padre sulla miseria e sul sudiciume che c'è sotto la patina dorata dell'America.
laFeltrinelli Librerie - Lecce
Scritto da il 31 gennaio 2014il giorno del Ringraziamento del '73 diventa per i Levov un grottesco giorno del Giudizio che sconvolge l'utopia dei giusti e fa trionfare la rabbia cieca e innata dell'America.
laFeltrinelli Village - Milano
Scritto da il 23 gennaio 2014L'altra parte dell'America,quella della guerra nel Vietnam e delle marce per la pace.Indecisa tra esportare la guerra nel mondo oppure la democrazia.Un libro sull'amore-odio per un paese che riesce ad essere al tempo stesso meraviglioso e falso.
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Premi
Dettagli
- Listino:€ 3,99
- Editore:EINAUDI
- Data uscita:27/11/2012
- Pagine:-
- Formato:EPUB
- Lingua:Italiano
- Traduttori:Vincenzo Mantovani
- EAN:9788858407059
Parole chiave laFeltrinelli:
LibroalCinema, narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
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