Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)

Libro pieno di inesattezze e faziosità, scritto con tanta arroganza e presunzione. Vengono citati passi del Magistero della Chiesa modificati rispetto all'originale e gli attacchi presenti alla religione cattolica sono per la maggior parte ingiustificati e fondati su una documentazione approssimativa e di parte. Leggete gratis in libreria qualche riga o capitolo e vi accorgerete subito della qualità del prodotto...

Con linguaggio e spirito scientifico, Odifreddi analizza i testi biblici e i dogmi della Chiesa per dimostrare, appunto, “perché non si può essere cristiani e tanto meno cattolici”. L’analisi è molto precisa e dettagliata, il linguaggio è chiaro, le spiegazioni sono logiche e razionali. Non sono riuscita a seguire tutto il filo del ragionamento fatto sull’Antico Testamento perché non conosco bene le Sacre Scritture, ma è stata comunque una lettura molto interessante. Il libro non vuole “convertire” nessuno perché l’autore vuole solo spiegare razionalmente la sua analisi dimostrando anche come alcuni dogmi della Chiesa non derivano dai testi sacri ma da successive decisioni dei concili. Odifreddi poi evidenzia come la Chiesa si sia frantumata in tante correnti nel corso dei secoli e come il potere temporale abbia assunto sempre maggiore importanza (dalle condanne all’inferno di alcuni papi da parte di Dante fino ad arrivare allo scandalo IOR dei nostri tempi). Sono sottolineate poi alcune contraddizioni molto evidenti (come la legittimazione della schiavitù fatta in passato e l’abolizione della pena di morte solo negli ultimi anni) e la considerazione del mondo femminile come inferiore al maschile (la donna nata da una costola dell’uomo, il divieto delle donne al sacerdozio etc).

Le pecorelle dovrebbero leggerlo e criticarlo nel merigto delle affermazioni contenute. Solo cosi possono dirsi cristiani.