Buick 8

Un libro poco pubblicizzato ma probabilmente uno dei migliori di King, incarna il suo modo horro, soprannaturale di scrivere storie che ti tengono incollato pagina dopo pagina, sorpresa graditissima...

Un libro scritto in modo coinvolgente, come mi ha abituato il Re, ma non va oltre. Una storia dove le cose più semplici - quindi questo romanzo pecca anche di poca inventiva - sembrano creare reazioni sproporzionate nei protagonisti. Inoltre la storia è raccontata da un personaggio, ma le vicende che ci narra vanno oltre la sua presenza, quindi non è possibile sappia tutto quello che dice.

Mi ero avvicinata a questo libro del Re con spirito un po' scettico, perché ero reduce da un paio di letture (Mucchio d'ossa e L'acchiappasogni) che non mi erano piaciute e, leggendo la trama che parlava di una strana automobile, avevo pensato a una scoppiazzata da Christine. Non fate come me, non fatevi fuorviare, perché questo romanzo non c'entra assolutamente nulla con Chistine ed è anzi uno dei più inventivi e originale a livello di idea di base. Infatti la Buick 8 del romanzo è un'auto ma allo stesso tempo non è un'auto, appare nel nostro mondo senza un perché, senza spiegazioni e toccherà a un distretto di polizia custodirne il segreto e arginare i guai che provoca. Una delle particolarità del romanzo che ho molto apprezzato è che è corale: ciascun poliziotto coinvolto racconta la sua parte di storia, col suo punto di vista e il suo stile, non è una cosa frequente nei racconti di King, che predilige il narratore esterno o un unico punto di vista. Personalmente l'ho trovata una scelta molto adatta al tipo di storia e che ha fatto emergere la sua bravura di scrittore nel differenziare e cambiare lo stile in base al personaggio che sta parlando.