Illustrazione dettagliata delle caratteristiche e qualità dell'inconscio, tra reale e realtà
Elogio dell'inconscio. Come fare amicizia con il proprio peggio
Recalcati ci ricorda che non esiste un modello uguale per tutti cui dovremmo conformare le nostre vite. «Non cedere sul proprio desiderio», come insegnava Lacan, è piuttosto un dovere etico che impegna ciascuno di noi, singolarmente, in una responsabilità radicale. A volte, persino quella di fare amicizia con il nostro peggio.
«L’inconscio è oggi a rischio di estinzione, ma una vita senza inconscio sarebbe una vita senza desiderio. Farne un elogio significa pensare che l’essere umano non è una macchina e che non esiste una misura universale della felicità. L’esistenza dell’inconscio ci impone di non smarrire il nostro rapporto singolare con il desiderio.»
In un’epoca sempre più votata alla robotizzazione della vita, elogiare l’inconscio è un atto di resistenza. Invenzione di Freud – secondo la radicale lettura di Massimo Recalcati –, l’inconscio è infatti il luogo in cui il desiderio del soggetto si manifesta nella sua irriducibile singolarità, ritagliando costantemente uno spazio creativo, eccentrico, anomalo che nessuna pianificazione educativa può addomesticare. L’inconscio non smette di destabilizzare il conformismo sociale, l’uniforme imposta da quel che Jacques Lacan chiamava il «discorso del capitalista». È l’unico vero antidoto alla concezione dell’uomo come macchina e al culto narcisistico dell’io-padrone. Riconoscere l’esistenza del soggetto dell’inconscio significa anche mettere in scacco l’ideale prestazionale di un’identità forte, deporre ogni forma di fanatismo o dogmatismo totalitario e «sviluppare, come si direbbe in politica, una democrazia interna più vitale e più interessante, dove i confini siano in grado di garantire transiti e incontri sorprendenti». Con questo elogio, oggi ripubblicato in versione aggiornata e con una nuova Introduzione, Recalcati ci ricorda che non esiste un modello uguale per tutti cui dovremmo conformare le nostre vite. «Non cedere sul proprio desiderio», come insegnava Lacan, è piuttosto un dovere etico che impegna ciascuno di noi, singolarmente, in una responsabilità radicale. A volte, persino quella di fare amicizia con il nostro peggio.
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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FrancoB 01 gennaio 2025L'inconscio e il reale
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ClaCla 20 febbraio 2024Delusione
Il libro è fortemente incentrato sulla demolizione della psicologia cognitivo-comportamentale, al punto di diventarne il leit-motiv a scapito dell'argomento principale. E' un peccato perché Recalcati, secondo me, è un bravo scrittore nel genere che gli appartiene come formazione professionale. Impostare una teoria cercando di demolirne un'altra non è una tecnica che fa onore al suo ingegno.
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