Questo romanzo mi ha davvero appassionata e incuriosita. Quando pensiamo all'Australia, subito ci vengono in mente i canguri, il mare e i surfisti ma raramente pensiamo a cosa sia stata prima di tutto questo. Questa storia parla delle detenute che sono state condannate all'emigrazione forzata in Tasmania, allora chiamata Terra di Van Diemen. Le loro condizioni durante il viaggio estenuante e poi l'arrivo alle Cascades lasciano estereffatti. Ho apprezzato moltissimo la riflessione finale che racconta la redenzione di questi detenuti, di come, alla fine, molti di loro riescano ad avere una vita libera, nuova ed appagante slegata dai preconcetti di estrazione sociale e famiglia che invece si sono lasciati alla spalle, in Europa. Per quanto riguarda invece gli aborigeni, sono pagine difficili da leggere a tratti, perché si fa fatica a pensare che davvero possano essere successe cose del genere anche se la storia prova che l'uomo è capace delle peggio cose. Una bambina trattata come un oggetto da collezione, un esperimento scientifico di cui poi alla fine si ci stufa se non va come previsto. Un baraccone da circo senza dignità e sentimenti.
Le esiliate
Londra, 1840. Evangeline è un’ingenua ragazza che fa la governante presso una ricca famiglia di città. Sedotta dal rampollo di casa, rimane incinta. Per liberarsi del problema, la padrona la taccia di furto e la fa arrestare. Dopo mesi nella fetida, sovraffollata prigione di Newgate, Evangeline viene condannata a imbarcarsi per la Terra di Van Diemen, una colonia penale in Australia. Benché incerta di quello che la aspetta Evangeline sa una cosa: il bambino che porta in grembo nascerà prima dell'arrivo in quella terra lontana. Durante il viaggio su una nave di schiavi, la Medea, Evangeline stringe amicizia con Hazel, una ragazzina che è stata condannata a sette anni di esilio per aver rubato un cucchiaio di argento. Hazel è molto più astuta della sua compagna, ed essendo un’esperta ostetrica ed erborista, offre aiuto e rimedi casalinghi alle prigioniere e ai marinai in cambio di favori. Benché l’Australia sia stata la patria del popolo aborigeno per più di 50.000 anni, il Governo inglese considera la colonia un luogo non civilizzato e considera i nativi come un fastidioso inconveniente. Quando la Medea attracca, molti dei nativi sono stati forzatamente spostati e la loro terra occupata dai bianchi. Una di loro è Mathinna, la figlia orfana del capo della tribù Lowreenne, che è stata adottata dal nuovo governatore della Terra di Van Diemen. Fra questi c’è Mathinna, la figlia orfana del capo della tribù Lowreenne, che è stata adottata dal nuovo governatore della Terra di Van Diemen. Christina Baker Kline, autrice bestseller del New Yok Times, ritorna con un romanzo ambizioso e coinvolgente su tre donne le cui vite si intrecciano indissolubilmente nell’Australia dell’Ottocento e sulle sfide che affrontano insieme mentre combattono per la redenzione e la libertà in una nuova società.
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Ba 03 febbraio 2023Vita nel nuovo mondo
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