Il testo è narrato con l’anima innocente del giovane Gyurka. La deportazione, i campi di concentramento, un dramma umano visto attraverso gli occhi di un ragazzo ebreo. Gyurka è un ragazzo di quindici anni viene fatto prigioniero dai tedeschi, trascorre un anno nei campi di concentramento prima a Auschwitz e poi a Buchenwald. Finisce la guerra, torna a casa, ritrova i suoi vicini. Dapprima lo accolgono con gioia e poi gli dicono “che deve dimenticare tutti gli orrori che ha passato in prigionia per poter vivere liberamente perché con un peso simile non può cominciare una vita nuova” Gyurka gli risponde che non può dimenticare e che soltanto accettando il suo destino potrà trovare la sua libertà. Un romanzo agghiacciante, crudo, commovente. L’autore ha accettato il proprio destino e ne ha fatto un’Opera. Imre Kertész nel 2002 è stato vincitore del premio Nobel per la letteratura “ per una scrittura che sostiene la fragile esperienza dell'individuo contro la barbarica arbitrarietà della storia".
Essere senza destino
Gyurka non ha ancora compiuto quindici anni, quando una sera deve salutare il padre costretto a partire per l'Arbeitsdienst. Alla domanda perché agli ebrei venga riservato un simile trattamento, il ragazzo rifiuta di condividere la risposta religiosa, "questo è il volere di Dio". Perché dovrebbe esserci un senso in tutto questo? Poco dopo Gyurka viene arruolato al lavoro forzato presso la Shell, e da lì, un giorno, senza spiegazione, viene costretto a partire per la Germania. La voglia di crescere, di vedere e imparare, l'impulso vitale di questo ragazzo sono così marcati e prorompenti, che la sua "ratio" trova sempre una buona ragione perché le cose avvengano proprio in quel modo e non in un altro.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Edizione:10
-
Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Cimetempestose 19 maggio 2023Agghiacciante, crudo,, commovente.
-
Enzo Caputo 18 maggio 2016
Il libro è il primo di una trilogia in cui ogni libro è indipendente dall' altro allo stesso tempo. In essere senza destino l' autore racconta le vicende famigliari e sociali della sua infanzia. L' autore ha il coraggio di ribaltare la visione dell' olocausto e la racconta con gli occhi di un ragazzo, con le sue domande, le sue speranze. E' un po' come se si dicesse che una cosa come l' olocausto si può accettare quasi senza difficoltà. Ovviamente non è proprio così e per capirlo bisogna leggere l' autore che è molto molto profondo. Bellissimo libro. Consigliatissimo.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it