questo libro, dalla copertina alla trama è stato amore a prima vista per cui le aspettative erano a mille... purtroppo la storia non mi ha convinto a pieno. Il libro è sicuramente una storia molto impegnativa per il contesto storico e sociale in cui è inserita per cui le potenzialità della storia erano davvero grandi ma per quanto mi riguarda molo è andato sprecato. La storia inizia con Jura nel presente che andando al campo estivo abbandonato, tramite i suoi ricordi, viviamo l'esperienza dell'estate di vent'anni prima, questa parte prendere circa i tre quarti della storia e mi è parsa a tratti troppo lenta e piatta. Le ultime 150 pagine si salvano alla grande, la situazione estiva arriva alla fine con non pochi drammi e tormenti interiori, in modo molto più veloce conosciamo gli avvenimenti degli anni successivi per arrivare finalmente al presente e alla capsula del tempo che Jura riapre dopo vent'anni. Ecco il finale, fin dalla trama sai qual'è il punto d'arrivo della storia nel presente e beh si risolve solo nelle decine di pagine finali... lasciandoti proprio con l'amaro in bocca perché c'era così tanto tanto materiale in ballo che poteva essere ancora discusso Questo libro però presenta grandi punti di forza: sicuramente la scrittura e la traduzione dal russo sono davvero ben fatti, con lessico e frasi davvero ricercati e funzionali, il testo è sempre scorrevole e accattivante. Altra cosa è sicuramente il racconto molto delicato di un contesto culturale di regime dove l'omosessualità, tra i vari aspetti, è proibita, durante il testo non si percepisce mai critica feroce ma un racconto rispettoso di temi importanti e delicati, raccontati con la giusta sensibilità probabilmente data dall'esperienza diretta delle autrici.
