Aldilà dei risvolti negativi successivi alla vittoria del Premio Nobel del 1989, tale riconoscimento fu senz’altro meritato. La famiglia di Pascual Duarte è il primo romanzo di Camilo José Cela, ma diversamente da molte altre opere d’esordio questa non presenta nessun dubbio o indecisione narrativa. Pubblicato nel 1942, non è mai stato esente da polemiche, ma tralasciando tali manovre extraletterarie, quel che è certo è che il discorso esposto nel libro è diretto, forte e coraggioso, soprattutto per quei tempi in cui mostrare la Spagna del dopoguerra, sporca e miserabile, grottesca e virulenta, persino ripugnante, era un modo di criticare la società dell'epoca in maniera coraggiosa e altrettanto rischiosa. Il compendio di violenza, istinti omicidi, sfortuna e distruzione, di crimini che avvengono nel villaggio di Badajoz, non è invecchiato neanche dopo circa ottant’anni dalla sua prima edizione. Pascual Duarte gode tutt’oggi di buona salute, anzi, di una salute invidiabile, grazie ad alcune caratteristiche che elevano il libro al rango di capolavoro. Senza dubbio, uno dei grandi successi di Cela risiede nella scelta di un protagonista in prima persona impressionante e inquietante. Ha poi saputo ancorare la narrazione a questo realismo naturalistico combinandolo con il tragico e facendone il libro di riferimento del genere del tremendismo. La crudezza, la spinta distruttiva, l'ambientazione putrida, la marginalità dei personaggi ed il linguaggio usato dall'autore ne fanno un libro straordinario. Altre risorse, come la struttura del romanzo picaresco, il forte accento confessionale della prima persona di Duarte o la presenza di Cervantes, servono solo a mostrare la ricchezza di uno scrittore che, con il suo primo romanzo, ha rivoluzionato la scena letteraria nazionale, e l'importanza di un libro essenziale per qualsiasi lettore di romanzi in spagnolo.
La famiglia di Pascual Duarte
Il romanzo si presenta come una narrazione autobiografica del protagonista, Pascual Duarte, nella forma dell’epistolario memoriale. Di umili origini, assassino derelitto, Pascual trascorre gli ultimi anni della propria vita in carcere. Nelle prime pagine delle memorie racconta un’infanzia di povertà, violenza e solitudine, una carriera scolastica interrotta troppo presto e la morte traumatica di un fratellino, Mario, concepito dalla madre con un amante e vittima in tenera età di un incidente fatale. Vengono poi gli anni della gioventù. Una gravidanza indesiderata, un matrimonio riparatore, lo sfibrarsi lento di un amore fragile. La disoccupazione, il vizio. Fino al delitto. Pascual infatti uccide un uomo arrogante di cui sua sorella è diventata amante e vittima. Di qui si inanellano delitti e condanne sempre più gravi che culminano nell’accoltellamento da parte di Pascual della madre, donna anaffettiva a cui il protagonista ascrive la colpa del proprio dolore. Ai margini della società, colpevole ma insieme vittima della miseria, dell’ignoranza e di un destino irreversibile, Pascual Duarte raccoglie di pagina in pagina la comprensione del lettore.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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GuendalinaGi 09 maggio 2023Il primo romanzo di Cela
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lidia 03 giugno 2022
bellooooooooooooo
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