Propr. Vincenzo F., attore italiano. Pugile negli anni '30, all'inizio del decennio successivo si dedica al cinema: il suo fisico aitante e le doti ginniche sono ottime credenziali per generi popolari come quello sportivo (L'ultimo combattimento, 1941, di P. Ballerini), avventuroso (Fra' Diavolo, 1942, di L. Zampa), pseudo-western (Buffalo Bill a Roma, 1951, di G. Accatino), storico-mitologico (Il leone di Tebe, 1964, di G. Ferroni), fantascientifico all'italiana (I diafanoidi vengono da Marte, 1966, di A. Margheriti). Per L. Visconti è l'allenatore dei pugili in Rocco e i suoi fratelli (1960) e il capomastro in Gruppo di famiglia in un interno (1974). Nella sua carriera prende parte a circa 130 film, spesso come caratterista e talvolta sotto pseudonimo anglofono (William Bird, Enzo Fiermann). Rifugiatosi nella Bari liberata all'indomani dell'8 settembre 1943, vi gira in esterni e con mezzi di fortuna il suo unico film da regista, l'autobiografico L'atleta di cristallo (1947): l'episodio è accennato con una punta di nostalgia in La seconda notte di nozze (2005) di P. Avati, in cui il truffaldino e cinefilo protagonista si adopera per procurare a F. (qui interpretato da R. Madison) i fondi necessari per la realizzazione del film, già predestinato alle sale di seconda e terza visione.