Propr. J. Albert M., attore statunitense. Esordisce nel 1928 in piccoli ruoli per la mgm. Alla rko è protagonista di film sentimentali (Labbra proibite, 1932, di G. Cukor) dai risvolti erotici (Luana la vergine sacra, 1932, di K. Vidor) e matura i primi ruoli nell'avventura (La pericolosa partita, 1932, di E.B. Schoedsack e I. Pichel). È S. Goldwyn a offrirgli ruoli drammatici di spessore tra amori sordidi (La costa dei barbari, 1935, di H. Hawks) o presunti (La calunnia, 1936, di W. Wyler), difficili rapporti affettivi (Ambizione, 1936, di H. Hawks e W. Wyler) e contraddizioni sociali (Strada sbarrata, 1937, di W. Wyler). Finalmente protagonista del western tra epica della diligenza (Un mondo che sorge, 1937, di F. Lloyd) e della ferrovia (La via dei giganti, 1939, di C.B. DeMille), alterna un'isolata prova nel giallo hitchcockiano (Il prigioniero di Amsterdam, 1940) con ruoli nella commedia (Ritrovarsi, 1942, di P. Sturges) di inaspettata vivacità (Molta brigata vita beata, 1943, di G. Stevens). Nel dopoguerra si dedica prevalentemente al western Fox di serie B (Il ranch delle tre campane, 1949, di R. Enright), diretto da giovani leve (Vagabondo a cavallo, 1950, di H. Fregonese), geniali eclettici (Wichita, 1955, di J. Tourneur) o solidi veterani (Schiava degli Apaches, 1957, di C.M. Warren), e rendendo omaggio al genere in Sfida nell'Alta Sierra (1962) di S. Peckinpah.