"Nome d'arte di Emma Matzo, attrice statunitense. Ex modella, chioma biondo platino e voce roca, condotta all'esordio (1945) dal produttore H. Wallis, esaurisce in poco più di un decennio la propria carriera, interpretando l'intera gamma di ruoli femminili tipici del noir. Comprimaria in Lo strano amore di Marta Ivers (1946) di L. Milestone, è prima una dark lady di perfida seduzione (Solo chi cade può risorgere, 1947, di J. Cromwell) poi una giovane ribelle ingenuamente legata a un gangster (Furia nel deserto, 1947, di L. Allen). Amante pericolosa (Tragedia a Santa Monica, 1948, di A. De Toth) o innocua fidanzata sinistramente trasformata dall'avidità (È tardi per piangere, 1949, di B. Haskin), continua a percorrere i bassifondi del crimine (La città nera, 1950, di W. Dieterle; La gang, 1951 di J. Cromwell). Trova ruoli alternativi nel melodramma (Il gigante di New York, 1949, di J. Tourneur) e nel western sobrio (La campana ha suonato, 1954, di A. Dwan) o come spalla di sorprendente efficacia nella commedia (Morti di paura, 1953, di G. Marshall). "