Fiori sopra l'inferno

Fiori sopra l’inferno è il libro d’esordio di Ilaria Tuti ed anche il primo che ho letto di questa autrice. Sullo sfondo delle Dolomiti, nell’immaginario paese di Travenì, una serie di eventi scuoterà l’apparente e tranquilla comunità locale. Ad indagare, l’esperta profiler Teresa Battaglia, che affidandosi al proprio intuito e alle proprie capacità di analisi del comportamento umano riuscirà a risolvere il caso. Ciò che ho apprezzato particolarmente, è stata la capacità dell’autrice di delineare la psicologia e i tratti caratteriali della protagonista. Una donna sicura, determinata, a tratti ruvida, ma che cela una profonda sensibilità. Ho trovato interessante anche la modalità con cui l’autrice ha trattato un tema delicato come quello dell’infanzia violata, nonostante la severità dell’argomento, è riuscita a descriverlo con delicatezza.

Coinvolgente, appassionante, intrigante. Da apprezzare l'umanità della protagonista. Leggerò altre storie su Teresa Battaglia.

E' Dicembre e a Travenì nevica. Un corpo viene trovato tra uno scolo naturale e un sentiero, nudo, senza occhi e con il volto pieno di graffi. Sul posto il commissario Teresa Battaglia e i suoi uomini, indagano su chi sia la vittima e chi il carnefice. Il romanzo si snoda tra passato e presente, intessendo una trama che collegherà alcuni bambini del luogo alla persona che sta terrorizzando il paese. Teresa Battaglia dovrà scontrarsi non solo con un paese chiuso a riccio contro chi non è del posto, ma anche contro il diabete (a cui, lasciatemelo dire dedica ben poca cura) e un'altra malattia che pur conoscendone il nome ancora non riesce a dirlo ad alta voce tenendo tutti all'oscuro. (E non sarò certo io a spoilerarvene il nome 🤣 ) La penna di Ilaria Tuti è bellissima, ma ne sono innamorata, non posso dire lo stesso del libro. Non ho empatizzato con la protagonista, che ho trovato antipatica, dispettosa e sempre arrabbiata con il mondo. Tranne che con i bambini e vorrei ben vedere. Ho capito chi era il colpevole a pagina 102 su 359 e per come piacciono a me i thriller la cosa mi ha deluso parecchio. Non c'è suspense, tranne forse in uno o due punti, ma nemmeno più di tanto. Chiuso il libro non avevo voglia di tornare sulle pagine. So che a tanti è piaciuto, ma purtroppo per me non è scattata la scintilla. Ripeto, la penna della Tuti è incantevole, ma il romanzo di per sé non mi ha conquistata. Mi spiace tanto che non mi sia piaciuto, ci tenevo davvero tanto che mi piacesse perché ne ho sempre sentito parlare bene. Pazienza.