Thoreau è l'ennesimo esempio di quello che io uso chiamare "autentico americano". L'europeo medio,che conosce degli Stati Uniti soltanto la Coca Cola, il consumismo senza contegno, telefilm come "Beautiful" o "Criminal minds", le automobili extra-large, non può certo coltivare una visione positiva o per lo meno "seria" del cittadino americano. Da questo punto di osservazione dunque è impossibile partire verso il pensiero di quegli americani che ieri come oggi non compaiono, o davvvero raramente, nei telefilm o tra la paccottiglia made in USA. Anche se dovrebbe essere scontato che oltre trecento milioni di persone non possono pensare ed agire allo stesso modo (sarebbe sostenere la tesi che sessanta milioni di italiani sono gondolieri, cantano arie napoletane e affrescano chiese oltre, ovviamente, ad essere tutti indistintamente appartenenti a qualche clan mafioso)gli europei snobbano abbondantemente l'intelligenza e la cultura americana preferendone come al solito solo il lato ridicolo e semi imbecille (che c'è ed è pesante). Thoreau, dicevo, è autentico americano perchè in lui c'è tutto il meglio della storia del suo paese, senza tralasciare la grandezza dei suoi avi intellettuali (Washington, Jefferson, Franklin.....). In questo magnifico libricino Thoreau ci fa vivere insieme a lui, un amico ed una guida indiana, l'atmosfera delle foreste del Maine, caratterizzate dalla natura imponente ed altera del nord America, nella sua scrittura l'abete bianco ha lo stesso importante posto dell'alce, sovrano di questi luoghi, tutto è osservato con la curiosità che solo l'intelligenza guida nel rispetto delle cose. L'anticipazione ambientalista di Thoreau è a dir poco impressionante, tanto che ancora oggi i gruppi e le associazioni in difesa dell'ecosistema hanno nei suoi libri un alleato perfetto.
Le foreste del Maine. Chesuncook
«Anticamente i re inglesi consideravano le foreste indispensabili per i loro svaghi e per la caccia, e talvolta distruggevano i villaggi per accrescere l’estensione di quelle esistenti o per crearne di nuove; io penso che fossero animati da un autentico istinto vitale. Perché non dovrebbe esser così anche per noi, che abbiamo rinunciato all’autorità del re, che abbiamo le nostre risorse nazionali, dove non è necessario distruggere villaggi, dove possono sopravvivere l’orso e la pantera e persino qualche esemplare della razza dei cacciatori, senza essere “civilmente” cancellati dalla faccia della terra? Perché allora non difendiamo le nostre foreste, non solo per far divertire il re, ma per salvare, lui, il re, il signore della creazione, – non per lo svago o per il cibo, ma per lo spirito e per la sua autentica rigenerazione? O vogliamo, da stolti, dissodarle tutte distruggendo il nostro stesso territorio?».
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Curatore:
-
Editore:
-
Collana:
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
MASSIMO CASTELLI 06 gennaio 2009
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it