La giornata d'uno scrutatore

In "Giornata d'uno scrutatore" Calvino tocca per la prima volta temi che lui stesso ammise di non aver mai sfiorato prima. Il dolore, l'infelicità della natura e la responsabilità della procreazione sono solo alcuni dei temi toccati in quest'opera breve, ma intensa. La profondità degli argomenti trattati è accompagnata da un forte senso di disillusione politica che può essere ricondotta allo stesso autore. Un racconto conciso, moderno e attuale che ancora oggi con poche pagine porta il lettore a profonde risflessioni sulla vita e sulla società. Imperdibile.

Amerigo, in una uggiosa giornata del '53, si dirige al seggio presso cui è stato assegnato per le elezioni: il Cottolengo di Torino. Di trama volutamente essenziale, il romanzo è una riflessione sull'essenzialità del voto fra le anime sfortunate del sanatorio, sulla differente realtà che lo affligge e ne caratterizza persino l'edilizia. Variopinte anche le descrizioni del personale addetto ai seggi, variegata l'umanità di differente estrazione politica, tutta unita ed emozionata ne 'il momento in cui si contano le matite, prima dell'apertura del seggio'. Letto tutto d'un fiato proprio durante una giornata di elezioni, questo romanzo merita quanto prima una rilettura, e poi una terza, una quarta e così via, per cogliere ogni sfumatura, Calvino non delude mai, per educazione, idea, concetto, stile e comunicazione.