Arianna Cecconi scrive con uno stile semplice e al contempo evocativo, con piccoli tratti dipinge immagini che sorprendono. Al primo impatto, la storia sembra frammentaria, invece è una visione onirica, fatta di metafore e eventi che immergono il lettore in un mondo ovattato. Un sogno fatto a occhi aperti, con la consapevolezza che è difficile lasciarsi andare ed essere sé stessi, soprattutto quando qualcuno può guardarti da vicino. Costellata di miti, credenze popolari e storie antiche, la narrazione degli eventi si intreccia al flusso di coscienza su cui la protagonista pone attenzione guardando agli altri. Per capire sé stessa, Aurora deve fingersi qualcun altro e deve perdersi nelle vite di tre sconosciuti, e per farlo deve abbassare le sue difese, dare fiducia e conquistare una fiducia che sa dover perdere come si chiudono gli occhi per addormentarsi, ben consapevoli che bisognerà riaprirli. La magia avviene proprio quando sa che sarà smascherata e, forse involontariamente, continua a mentire. Un po' come quando ci si abbandona al sonno pur sapendo che non è reale. La realtà, però, va oltre la materia e ciò che sogniamo è parte di noi, pur non essendo tangibile. Il sonno compone la nostra identità assimilando il vissuto quotidiano e ce la svela con immagini simboliche. Se il sonno manca, l'identità si costruisce in altro modo, bisogna scoprirla per analogia e differenza con chi fa fatica a dormire, così Aurora scopre chi è davvero, scopre ciò che non sapeva del suo carattere. Il fulcro è questo. Chi siamo. Ogni persona ha le sue peculiarità, ognuno è unico e può insegnare qualcosa. La protagonista Aurora impara a fidarsi di nuovo, a far risplendere la sua anima. A mio modesto parare, l'autrice ha intriso le pagine di significato con la metafora del respiro, del suono, delle vibrazioni, dei brividi di emozione quali "sintomi di vita" che si susseguono nella storia. Per finire posso dire che il libro merita una lettura attenta.
La girandola degli insonni
Dopo l’ottima accoglienza del suo romanzo d’esordio, Teresa degli oracoli, Arianna Cecconi, antropologa che ha collaborato con il Centro del sonno di Marsiglia, ci fa guardare dentro un precizio nel quale tutti cadiamo, il sonno.
«Quando mi sdraio la mia lingua e i miei pensieri si sdraiano dentro di me, le parole cambiano la loro strada abituale, da sud a nord, più lente. Ci sono storie che si possono raccontare solo da sdraiati, storie come questa.»
«La girandola degli insonni è un libro che parla soprattutto di legami: autentici, profondi, privi di schemi.» - Rosaria Famiglietti
Cosa nasconde il sonno? Da cosa ci protegge, cosa ci rivela? Chi diventiamo quando dormiamo? Aurora soffre di insonnia da quando il Lupo, il suo ultimo amore, l’ha lasciata senza una parola. Di notte è come se dimenticasse di respirare, come se non potesse più fidarsi di se stessa: dormire la spaventa – “la paura e la notte sono sorelle gemelle” –, perciò ha semplicemente smesso di farlo. Di giorno insegna italiano a Marsiglia, dove si è trasferita quasi per gioco, seguendo un’amica ormai persa di vista. Adesso ha quarantadue anni e da due non riesce più a dormire: stremata, si decide a rivolgersi al Centro del sonno per trovare una cura. Lo specialista però le rivela un dettaglio che non si aspetta: dovrà dormire una notte nel Centro, sarà ripresa con una telecamera interna, ma quel filmato non potrà mai vederlo. “Potrebbe spaventarsi,” le dice il dottore. Il divieto la inquieta al punto che, quando lui si allontana, d’istinto Aurora prende dalla scrivania tre dvd con le registrazioni di altrettanti uomini addormentati e li nasconde nella borsetta. Inizia per lei un viaggio nelle notti di tre sconosciuti: Ismael, il ragazzo dalle gambe senza riposo; Marius, il vecchio liutaio che vive i suoi sogni; André, il marinaio che si addormenta navigando. E ben presto questo viaggio notturno, dalla pellicola, sconfina nelle giornate reali, perché Aurora sente il bisogno di incontrarli, questi dormienti, ritagliando tempo dai suoi allievi di italiano – le due anziane sorelle gemelle, il bambino che impara solo nomi di animali, lo studente bielorusso puntiglioso, il vecchio che impone sempre la sua ragione. Ma come riuscirci? Su ognuno dei tre dvd ci sono un nome e un numero di telefono. Così lei chiama fingendo di essere una dipendente del Centro del sonno… Nell’avvicinarsi ad altri essere umani con storie molto diverse dalla propria, Aurora scopre l’occasione di ritrovare il sonno e il respiro, di tornare a fidarsi degli altri, di sé, della vita.
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Renato Mite 28 ottobre 2023Una visione onirica, un flusso di coscienza, una donna che riscopre se stessa
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Silviapsy 14 giugno 2023Da leggere
Una girandola di emozioni, una trama strana e originale, una fine criptica che non ci dà la soluzione, vite che cambiano nonostante loro perché il futuro non è prevedibile neanche se lo pianifichi. Da leggere.
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