Grand Hotel Europa può essere riassunto utilizzando il termine olandese “Clichémating” cioè un insieme di luoghi comuni banali e mediocri. Il libro, composto di 605 pagine di cui almeno 530 del tutto inutili, non è altro che un simulacro letterario reso accattivante da un titolo e da una copertina che condizionano e rimandano alle atmosfere della grande letteratura mitteleuropea e alle scene del bellissimo “ Grand Hotel Budapest”. Autoreferenziale fino alla nausea, sessista e omofobo l’autore ci propina un romanzo minestrone con una trama inesistente , una sorta di pasticcio in cui, agli elementi autobiografici, il protagonista del libro è, infatti, lo stesso autore, vengono mischiati ingredienti quali riflessioni sull’ Europa sempre più cullata nel passato, sul turismo di massa , una sorta di giallo avventuroso scopiazzatura di Dan Brown, un hotel metafora di letteratura, una storia d’amore molto incentrata sull’abbigliamento e sulle marche indossate dai protagonisti ( pecunia non olet ) e qualche scena di sesso stile giornaletti anni 70 con alcuni passaggi descritti con tronfiezza che definire disgustosi è un eufemismo. Sottolineo, inoltre, la banalità dei personaggi e la superficialità e la pochezza con cui viene affrontato il tema dei migranti. Stendo un velo pietoso sulle donne del libro, che sembrano oggetti inanimati, classificate quasi tutte esclusivamente in base ai parametri delle forme. In conclusione un romanzo vacuo e mistificatore che, in relazione al numero di pagine, non può che essere inserito tra i peggiori mai scritti nell’ultimo decennio. Un autore in preda ai deliri di onnipotenza senza che ci sia una trasposizione su carta di chissà quale prosa e stile ma che, tuttavia, si arroga il diritto di calunniare e giudicare chiunque ergendosi a guru e sfornando un’accozzaglia di luoghi comuni ed opinioni fast food usa e getta vendute ed ostentate come grande letteratura. One-Star Book
Grand Hotel Europa
Uno scrittore olandese arriva nel maestoso, ma decadente Grand Hotel Europa con l’idea di soggiornarvi per il tempo necessario a placare il suo dolore per la fine della storia d’amore con Clio, un’elegante e appassionata storica dell’arte. Inizia a scrivere del recente passato per fare ordine nei suoi pensieri, perché per dimenticare è necessario prima ricordare e perché, per deformazione professionale, vive davvero le cose solo quando sono sulla carta. Così ripercorre i momenti felici della sua relazione con Clio dal primo incontro a Genova al trasferimento a Venezia, fino all’emozionante ricerca dell’ultimo dipinto di Caravaggio andato perduto. Nel frattempo, durante il suo soggiorno al Grand Hotel Europa, fa la conoscenza degli ospiti dell’albergo, personaggi memorabili che sembrano provenire da un’epoca passata, gloriosa, dalla quale non possono separarsi, e di Abdul, il giovane facchino immigrato in Europa dal suo paese lontano, che invece il passato se lo vuole lasciare rapidamente alle spalle. In un continuo passaggio tra presente vuoto e passato ingombrante, si insinua la riflessione sull’identità europea e sull’opprimente fenomeno del turismo di massa. Ma se è vero che il vecchio continente è rimasto impantanato nella sua Storia e viene considerato dal resto del mondo un affascinante e fiabesco parco d’attrazioni, d’altra parte il futuro, seppur incerto, resta l’unica, necessaria e inevitabile destinazione.
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Edizione:2
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MicheledApuzzo 21 febbraio 2022Letteratura Surrogata
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Michele 01 febbraio 2022100 pagine in meno ed era perfetto
Mi piace un sacco lo sile; e di cosa scrive Mr Pfeijffer. 4 Stelle per il contenuto e per gli interessantissimi temi trattati. -1 Stella per come è stato confezionato e legato tutto insieme. Le ultime 100 pagine, secondo il mio umile parere, potevano essere evitate; si fa un po fatica ad arrivare non annoiati fino alla pagina 600.
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