Il grande giudice. Il tempo e il destino dell'Occidente
Riscoprire la prismaticità del reale. Si potrebbe sintetizzare così, icasticamente, l'obiettivo programmatico de Il grande giudice, annunciato fin dalle premesse. "Questo libro tiene conto della cancellazione della Storia" dichiara l'autore, attribuendo alla "disintegrazione del senso del Tempo", a un pensiero collettivo ideologicamente schiacciato su un eterno presente, anche la crisi del linguaggio. Tempo e logos sono i due protagonisti di questo saggio, entrambi da recuperare per poter disporre di perni di riflessione. È un'operazione che si snoda attraverso punti che creano linee che possono confluire in nuove traiettorie argomentative. Si parte dall'esigenza di (ri)definire parole che fanno parte dell'esperienza pubblica, cominciando dal lemma forse più significativo di tutti, "Costituzione", e ci si addentra nei percorsi storico-culturali delle civiltà occidentali per approdare ai lemmi della contemporaneità — comunicazione e Big Tech, sovranità e legittimazione, post-democrazia e iper-mo-rale, solo per citarne alcuni — scoprendo in loro significati inediti e riproponendo in modo più assertivo l'iniziale "Perché?".
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Anno edizione:2021
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In commercio dal:10 dicembre 2021
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