Le guerre per la lingua. Piegare l'italiano per darsi ragione - Edoardo Lombardi Vallauri - copertina
Le guerre per la lingua. Piegare l'italiano per darsi ragione - Edoardo Lombardi Vallauri - copertina
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Le guerre per la lingua. Piegare l'italiano per darsi ragione
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Descrizione


Sono in corso diverse guerre per il controllo dell’italiano. Da sempre, chi riesce a controllare la lingua decide in buona parte ciò che penserà la gente. Oggi, nell’epoca dei social network, intervenire non è più il privilegio di pochi opinion leader, ma chiunque, anche da incompetente, può partecipare e vincere delle battaglie. Questo libro affronta il modo in cui gli italiani si pongono rispetto alla «difesa dell’italiano dall’inglese», e riguardo alle battaglie sul presunto sessismo del lessico e della grammatica. La sua tesi centrale è che per decidere su tali questioni non basti avere delle forti preferenze ideologiche, ma occorra una competenza non superficiale sul funzionamento della lingua, e perciò sui veri modi in cui essa influenza il nostro modo di pensare.

Dettagli

16 aprile 2024
144 p., Brossura
9788806261511

Valutazioni e recensioni

  • Massimo Carota
    Le guerre inutili

    Un libro scritto con intelligenza e competenza per ridimensionare un paio di miti d’oggi riguardanti la lingua italiana, ovvero se sia utile accogliere vocaboli stranieri o meno, e se veramente il maschilismo che affiora dal nostro idioma sia esclusivamente retaggio della società patriarcale. La risposta al primo quesito è affermativa, anche quando si tratta di accogliere parole la cui accezione è già rappresentata da termini italiani, ché comunque i vocaboli prestati aggiungono una connotazione diversa rispetto ai corrispondenti autoctoni. Nel secondo caso invece viene spiegato che l’utilizzo prevalente del maschile è determinato anche da un principio di economia funzionale, dato che mancando il genere neutro l’evoluzione ha conservato il maschile quale genere meno “marcato” rispetto al femminile. Detto questo, si incoraggia la declinazione in –a delle professioni, per esempio, ma si boccia risolutamente sia l’asterisco che la schwa in fine di parola, ammettendoli solo temporaneamente quale sollecitazione provocatoria a porsi delle domande sul tema.

Conosci l'autore

Foto di Edoardo Lombardi Vallauri

Edoardo Lombardi Vallauri

1963, Firenze

Edoardo Lombardi Vallauri è stato professore ordinario di Linguistica generale all’Università Roma Tre. Nel 2019 ha pubblicato per Il Mulino La lingua disonesta. Fra le altre pubblicazioni si ricordano: Onomatopea e fonosimbolismo (con L. Nobile, Carocci, 2016); La linguistica in pratica (Il Mulino, 2014), Parole di giornata (con G. Moretti, Il Mulino, 2015) e Parlare l’italiano. Come usare meglio la nostra lingua (Il Mulino, nuova ed. 2017) e Ancora bigotti. Gli italiani e la morale sessuale (Einaudi, 2020).

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