Lessi questo libro quando ero solo un'adolescente e ne rimasi davvero colpita, tanto che il ricordo di quella storia, a distanza di diversi anni, rimane ancora nei miei ricordi. Una storia di dolore, terrore, fame, miseria, morte; atrocità troppo grandi per una ragazzina cosi' giovane, come Trudi, cresciuta nel benessere e nell'amore del focolaio famigliare, troppo grandi per qualunque essere umano. Un romanzo testimonianza scritto in prima persona. Una lettura semplice che ci porta scorrevolmente e delicatamente dentro la sofferenza di una bambina, di una famiglia, di una intera popolazione. Il racconto toccante di Trudi, ci fa' comprendere quanto siano stati forti, non solo fisicamente, ma soprattutto pisicologicamente i sopravvissuti alle atrocità dei campi di lavoro e di sterminio, dove la vita d'un tratto ti abbandona. Una storia soprattutto di coraggio, di sacrificio di non voler mai abbandonare la speranza, di amore tra madre e figlia; un amore che le ha sostenute durante un anno passato a farsi forza e a lottare minuto dopo minuto per la sopravvivenza, nella speranza di essere liberate. Una buona lettura, non impegnativa ma che fa' riflettere, ideale per far conoscere l'Olocausto (periodo buio della storia dell'umanità) alle nuove generazioni.
Ho sognato la cioccolata per anni
Un amore incondizionato, un coraggio straordinario, una storia di atrocità e sofferenze.
Trudi ha solo sedici anni quando viene deportata con la mamma nel campo di concentramento di Stutthof. Intorno a lei un mondo spietato, assurdo, crudele; dentro di lei il desiderio di non cedere alla disperazione e di continuare a sognare. Questa è la sua storia, raccontata in prima persona: Trudi testimonia le atrocità e le sofferenze dell'Olocausto, ma anche il coraggio e la speranza che le hanno dato la forza di sopravvivere e di non smettere di sognare la libertà. Età di lettura: da 9 anni.
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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LUISA CAMPANA 26 luglio 2012
l'incredibile vicenda di questa bambina di una intelligenza superiore e una spiccata forza interiore scampata miracolosamente al campo di concentramento. crudo in tanti punti ma che lascia trasparire la forza della sopravvivenza così viva nella protagonista
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FRANCESCA ETZI 04 dicembre 2011
Me l'hanno regalato qualche Natale fa e l'ho letto in pochi giorni. Veramente bello, forte, emozionante. Il fatto che sia un'autobiografia lo rende ancora più interessante. Come si può immaginare, la storia che racconta è molto triste, lascia un po' con l'amaro in bocca, ma vale proprio la pena leggerlo. Lo consiglierei anche come regalo, non è per niente pesante e scorre.
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