Invito a leggere «Il giorno della civetta» di Leonardo Sciascia - Nicola Fano - copertina
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Invito a leggere «Il giorno della civetta» di Leonardo Sciascia
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Descrizione


La Collana propone un metodo di lettura critica delle principali opere letterarie italiane, fornendo gli strumenti utili a meglio comprendere, attraverso la conoscenza della personalità dell’autore e delle vicende politiche e letterarie della sua epoca, non soltanto i pregi letterari, ma anche le motivazioni più profonde dell’opera presa in esame. Ogni volume, dedicato a una singola opera, è così articolato: l’autore e il suo tempo, che inquadra la vita dell’autore con l’ambiente nel quale si è formato e con gli avvenimenti principali del periodo in cui è vissuto; l’opera e le sue strutture narrative; la critica; gli spunti di riflessione, una serie di esercitazioni che aiutano a verificare la comprensione dell’opera; la bibliografia; l’indice dei nomi.

Dettagli

21 marzo 2024
128 p., Brossura
9788842565734

Valutazioni e recensioni

  • Il giorno della civetta è uno di quei libri per chi vuole senza remore conoscere il fondo di un'italia malata e dannosa non solo ad una parte di essa. Sciascia ci accompagna ad una dura avventura perseguita da un commissario Emiliano, mostrandoci i pensieri degli eventi sia da parte dei mafiosi, sia dalla parte dei politici e sia dalla parte degli "uomini veri". Per quanto mi riguarda la vedo anche come denuncia di una vera e propria complicità amichevole che esiste fra lo stato e la mafia (ed ancora oggi esistono sospetti validissimi). Insomma si fanno bene a vicenda. Da studiare a scuola. E come scrive Sciascia "...per scoprire quanto è incredibile l'italia, si deve andare in Sicilia".

  • "Il giorno della civetta" è un romanzo breve di Leonardo Sciascia, al tempo stesso il suo primo romanzo e il suo libro più celebre. Tramite l'artificio narrativo, tra l'altro ispirato a un paio di personaggi realmente esistiti, spiega in modo magistrale che cos'è la mafia ed è quasi profetico nell'indicare come metterla in difficoltà. Dunque in questa recensione non aggiungo altro di mio e lascio parlare l'Autore, invitando tutti alla lettura del libro. "La famiglia è l'unico istituto veramente vivo nella coscienza del siciliano: ma vivo più come drammatico nodo contrattuale, giuridico, che come aggregato naturale e sentimentale. La famiglia è lo Stato del siciliano. Lo Stato, quello che per noi è lo Stato, è fuori: entità di fatto realizzata dalla forza; e impone le tasse, il servizio militare, la guerra, il carabiniere." (pp. 101-102) "Bisognerebbe, di colpo, piombare sulle banche; mettere mani esperte nelle contabilità, generalmente a doppio fondo, delle grandi e delle piccole aziende; revisionare i catasti (...) annusare intorno alle ville, le automobili fuori serie, le mogli, le amanti di certi funzionari: e confrontare quei segni di ricchezza agli stipendi, e tirarne il giusto senso. Soltanto così ad uomini come don Mariano comincerebbe a mancare il terreno sotto i piedi... In ogni altro paese del mondo, una evasione fiscale come quella che sto constatando sarebbe duramente punita". (p. 108) "Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia... E sale (...) questa linea della palma (...) su su per l'Italia, ed è già oltre Roma". (pp. 125-126) "La mafia era, ed è (...) un "sistema" che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel "vuoto" dello Stato (...) ma "dentro" lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta." (p. 137) A Leonardo Sciascia (Racalmuto 1921 - Palermo 1989)

Conosci l'autore

Foto di Nicola Fano

Nicola Fano

Storico del teatro, giornalista e autore teatrale. Ha pubblicato Le maschere italiane (Il Mulino, 2001), La satira prima della satira (Bur, 2007), Garibaldi, l’illusione italiana (Baldini Castoldi Dalai, 2010), La tragedia di Arlecchino (Donzelli, 2012) e Andare per teatri (Il Mulino, 2016)

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