"Io Capitano" - M. Garrone (2023) realizza una pellicola deontologicamente perfetta caratterizzata da una coerenza narrativa e da una linearità della trama. La storia di Seydou è la Storia di migliaia di richiedenti asilo che, ingannati dal mito della illusoria Eldorado e in nome della consumistica pretenziosa idea di globalizzazione, compiono un viaggio di chilometriche fatiche attraverso snodi focali sentiti nella ricostruzione dei percorsi migratori. Il regista, come mai nessuno prima di lui (forse neanche Segre) tratta lucidamente il tema dello svuotamento dell'Africa Subsahriana smascherando abilmente tutti i falsi miti e decostruendo efficacemente quei luoghi comuni sui motivi dell'abbandono della propria terra natìa. Seydou e Moussa, suo compagno di sventure, si troveranno a percorrere così un vero itinerario di formazione che li condurrà non solo alla terra frontaliera per antonomasia ma anche alla crescita personale e psicologica: Dakar, Agadez, Tripoli sono solo alcune delle tappe obbligate di un comune percorso narrato nelle commissioni territoriali da ogni richiedente asilo. "Io capitano" diviene una sorta di mantra che racchiude tutto il senso di responsabilità di un ragazzo che solca i mari sperando di trovare in Europa in prima battuta l'agognata salvezza e lasciandosi alle spalle quei desideri egoistici di fama e gloria che lo avevano indotto alla partenza. Questo film aiuta a comprendere per i non addetti ai lavori il senso profondo di vite spezzate e perse in un meccanismo che va alimentato in dollari sonanti e in ciò si comprende proprio quanto possa essere deleteria e distruttiva l'illusione alimentata dai video di tik tok, dalle storie instagram o facebook dei pochi "eletti" che nei centri di accoglienza mostrano una vita di bugie a chi resta. Così nelle sabbie del deserto, nelle piaghe atroci derivanti dalla corruzione di soldati veri o finti miliziani, in mare aperto scompaiono dissolti in falsi pseudonimi acquisiti con finti passaporti migliaia di uomini insepolti e senza pace, ma attenzione perché il regista non scade mai nel facile pietismo. La vicenda si snoda, invece, come repertorio di viaggio asettico e acritico e procede attraverso alcune allucinazioni del sedicenne protagonista che, equipaggiato del senso di colpa per l'abbandono della vedova madre, parte alla volta di un destino migratorio che sembra sulla carta segnato. Pennellate di colore etnico e tradizioni ataviche aiuteranno questo moderno Enea nell'impresa al suono delle invocazioni di Allah e dei propri dèi Mani e Lari familiari. Da ciò ne consegue un pensiero che dovrebbe indurre l'opinione pubblica, tanto di destra quanto di sinistra, a rivedere in un'altra prospettiva tutto il tema dell'accoglienza, un argomento spinoso a causa del quale tutti si lasciano andare ai soliti cliché dettati dal proprio colore politico, ma qui si sforerebbe in un sequel ideale di una pellicola quasi perfetta.
Io Capitano (DVD)
Candidato all'Oscar 2024 nella categoria Miglior Film internazionale
Io capitano racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l'Europa. Un'Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Italia, Belgio, Francia
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Produzione:Rai, 2024
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Distribuzione:Eagle Pictures
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Durata:121 min
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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AleNives 04 gennaio 2025io capitano, un docu-film mancato
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