Io sono vivo, voi siete morti - Emmanuel Carrère - copertina
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Letteratura: Francia
Io sono vivo, voi siete morti
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Descrizione



A trentacinque anni, spinto da questa inesausta passione, Carrère decise di raccontare la vita, vissuta e sognata, di Philip K. Dick. Il risultato fu questo libro, in cui emerge un'attenzione chirurgica per il dettaglio e una lucidità mai ottenebrata dalla devozione.

"Sono certo che non mi credete davvero, e forse non credete davvero che ci creda io stesso. Eppure è la verità. Siete liberi di credermi o meno, ma vi giuro che non sto scherzando: è una cosa molto seria, una questione importante. Certo, capirete che anche per me una simile affermazione è di per sé sconcertante. Molti sostengono di ricordare una vita passata, ma io sostengo di ricordare un'altra, diversissima, vita presente. Che io sappia, nessuno ha mai affermato una cosa del genere, ma ho il sospetto di non essere l'unico ad aver fatto questa esperienza. Ciò che è unico è la mia disponibilità a parlarne." - Discorso pronunciato da Philip K. Dick a Metz, il 24 settembre 1977

«Da adolescente» scrive Emmanuel Carrère nel Regno «sono stato un lettore appassionato di Dick e, a differenza della maggior parte delle passioni adolescenziali, questa non si è mai affievolita. Ho riletto a intervalli regolari Ubik, Le tre stimmate di Palmer Eldritch, Un oscuro scrutare, Noi marziani, La svastica sul sole. Consideravo – e considero tuttora – il loro autore una specie di Dostoevskij della nostra epoca». A trentacinque anni, spinto da questa inesausta passione, Carrère decise di raccontare la vita, vissuta e sognata, di Philip K. Dick. Il risultato fu questo libro, in cui, con un'attenzione chirurgica per il dettaglio e una lucidità mai ottenebrata dalla devozione, Carrère ripercorre le tappe di un'esistenza che è stata un'ininterrotta, sfrenata, deragliante indagine sulla realtà, condotta sotto l'influsso di esperienze trascendentali, abuso di farmaci e di droghe, deliri paranoici, ricoveri in ospedali psichiatrici, crisi mistiche e seduzioni compulsive – e riversata in un corpus di quarantaquattro romanzi e oltre un centinaio di racconti (che hanno a loro volta ispirato, più o meno direttamente, una quarantina di film). Con la sua scrittura al tempo stesso semplice e ipnotica, Carrère costruisce una biografia – intricata e avvincente quanto lo sarà, vent'anni dopo, quella di Eduard Limonov – che è insieme un romanzo di avventure e un nitido affresco delle pericolose visioni di cui Dick fu artefice e vittima.

Dettagli

26 maggio 2016
352 p., Brossura
Je suis vivant et vous êtes morts
9788845930874

Parola di Librai

Chiara Feltrinelli Librerie LF - Varese

Io sono vivo, voi siete morti

È il 17 novembre del 1971, Philip K. Dick rientra nel suo appartamento e lo scopre svaligiato. I fogli dei suoi scritti sono sparpagliati a terra, i vetri delle finestre sono in frantumi e i suoi schedari sono stati fatti saltare in aria con dell'esplosivo. Il primo pensiero che gli attraversa la mente è un'illuminante quanto salvifica esclamazione: "Ma allora non sono paranoico!". In realtà Philip K. Dick paranoico lo era e anche parecchio, e questo è uno degli aneddoti che ritrovate in questa bellissima biografia che gli dedica Emanuel Carrere, attualmente pubblicata da Adelphi, "Io sono vivo voi siete morti". Tra le pagine di questa biografia Philip Kadick emerge come uno scrittore sovversivo, un donnaiolo impenitente, un consumatore compulsivo di psicofarmaci e anche un paranoico a livello olimpionico, ma al tempo stesso è anche uno scrittore geniale, visionario e profetico che ha saputo rivoluzionare il genere della narrativa di fantascienza. Se già non siete dei fan di Philip K. Dick lo diventerete di sicuro dopo aver letto "Io sono vivo voi siete morti".

Chiara Feltrinelli Librerie LF - Varese

Valutazioni e recensioni

  • fabiod
    io sono vivo voi siete morti

    Emmanuel Carrère, Io sono vivo, voi siete morti. Questa biografia romanzata è un diretto in stile boxer, potente allo stomaco. Narra di Philip Dick classe 1928, importante autore postmoderno precursore del cyberpunk. Temi centrali delle sue opere sono la manipolazione, il culto religioso e la dissimulazione ossessiva della realtà. Una specie di “1984” elevato al quadrato. 5 matrimoni a curriculum, gravemente psicotico ma con un’intelligenza sopra la media, sarebbe stato pane ideale per i denti di Oliver Sacks. Carrère mi ha accompagnato in questo viaggio con una scrittura magistrale ad un ritmo serrato; ho avuto l’impressione di essere con lui dietro il buco della serratura, mentre Philip ingeriva centinaia di pastiglie per poter sopravvivere alle sue paranoie nei suoi salotti psichedelici. 💊🔮

  • Yuri
    Intenso

    Rimasto folgorato da "Limonov", Carrère è riuscito a non deludere le mie aspettative con questa biografia di Dick. Come riesce a catapultarti nella vita dei personaggi che racconta è cosa rara e preziosa, come la sua scrittura.

  • LakesMeadow

    Carrère compone una biografia molto accattivante, piena di aneddotti (e purtroppo anche molti spoiler sulle trame). Non è una biografia in stile classico, ma è molto "vissuta" dall'autore, che cerca di immedesimarsi in Dick, seguendo i possibili ragionamenti nella sua testa, trovando continui scambi tra la sua vita e le sue opere e viceversa. Ora capisco perché i libri di Dick prendano così tanto. Non perché nascono da un tizio che si siede davanti ad un foglio bianco e dice "Dài, inventiamoci qualcosa di strano", ma perché prima di tutto sono vissute dall'autore (nella sua testa).

Conosci l'autore

Foto di Emmanuel Carrère

Emmanuel Carrère

1957, Parigi

Emmanuel Carrère è scrittore, regista e sceneggiatore francese.Laureato all'Istituto di Studi Politici di Parigi, è figlio di Louis Carrère e della sovietologa e accademica Hélène Carrère d'Encausse figlia di immigrati georgiani che fuggirono la Rivoluzione russa.I suoi esordi sono stati nella critica cineatografica, per «Positif» e «Télérama». Il suo primo libro, Werner Herzog, un saggio, è stato pubblicato nel 1982. Il suo esordio come romanziere risale invece al 1983: è L'amico del giaguaro, pubblicato da Flammarion. Il successivo Bravura (1984, in Italia pubblicato nel 1991 da Marcos y Marcos), invece, è stato pubblicato da POL, editore con il quale da allora non ha più interrotto...

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