Jack Frusciante è uscito dal gruppo - Enrico Brizzi - copertina
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Letteratura: Italia
Jack Frusciante è uscito dal gruppo
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Descrizione


Bologna, 1992. Alex D., diciassette anni, figlio modello della buona borghesia, decide di "uscire dal gruppo", di rompere gli schemi, di fare un "salto" fuori dal "cerchio che ci hanno disegnato attorno". In una parola, cresce. Lo fa attraverso le pedalate disperate su in collina, la musica furibonda dei Sex Pistols e degli Hot Chili Peppers, l'amore di Adelaide, la sofferenza per la perdita dell'amico Martino... Senza gesti eclatanti, Alex volta le spalle a tutto e a tutti, in nome di un presente libero e felice, di una umanissima richiesta di autenticità. "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" è ormai un piccolo classico contemporaneo, un libro che ha fatto la storia dell'editoria italiana. Nelle pagine di questo romanzo-manifesto adottato da più generazioni di adolescenti, un autore giovanissimo ha raccontato gli smarrimenti e gli ardori dei diciott'anni: una storia fresca e intensa, narrata senza filtri da una voce nuova, capace di fondere rabbia e ironia.

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Venditore:

Libreria Imagine's Book
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Dettagli

Tascabile
153 p., Brossura
9788804660675

Valutazioni e recensioni

  • Nadia Zangirolami

    Che cosa colpisce per prima cosa di questo libro? Lo stile sperimentale, sicuramente. E poi? La storia, così fresca e giovane. E' la storia di Alex, un liceale che in sella alla sua bici, percorre le strade di Bologna, un novello Girardengo dei prima anni Novanta, ama la musica, frequenta senza tanta convinzione il classico, è circondato da amici e vive un'intensa storia d'amore con Adelaide, detta Aidi. Difficile per chi ha trascorso la propria adolescenza e prima giovinezza in quegli anni non ritrovarsi nei panni di Alex.

  • FRANCO CECI

    E' molto difficile per me parlare di questo libro perchè ne adoro ogni pagina, ogni riferimento, ogni emozione. E' pleonastico, quindi, per me affermare che si tratti di un piccolo capolavoro, e ciò per tanti motivi: possiede, infatti, un'incredibile ricchezza culturale nel senso che contiene nelle sue poche pagine una straordinaria quantità (e soprattutto qualità!) di preziosi riferimenti letterari e cinematografici; è dotato di uno stile narrativo praticamente unico ed a dir poco originale in quanto la punteggiatura e la consecutio temporum sono volutamente trascurate (e dico volutamente perchè è evidente, invece, l'elevato spessore culturale e padronanza linguistica e grammaticale dell'autore) proprio perchè il romanzo è un flusso continuo di sentimenti, immagini, emozioni e "fotografie". Pur nella narrazione prevalentemente in terza persona ad opera del misterioso conoscente - voce narrante, ci sono bellissimi passi denominati "Dall'archivio magnetico del signor Alex D.", in cui il protagonista parla in prima persona dettando ad un registratore a cassette le proprie riflessioni, e forse si tratta dei passaggi più belli. Davvero sono innumerevoli le pagine memorabili, descrizioni non solo del suo rapporto con Aidi ma anche riflessioni e sentimenti diversi (splendide le righe dedicate all'adorata nonna o, cambiando del tutto registro, quelle dedicate alla realtà che lo circonda e che denotano un pensiero politico di notevole spessore). E' un libro che posso definire imperdibile per chiunque abbia (la fortuna di avere) tra i 15 ed i 25 anni; lo considero appartenente a quella cerchia di "classici" (molti dei quali giustamente citati dallo stesso autore in questo romanzo) come "Il giovane Holden" (che difatti ho letto proprio perchè ispirato da questo libro) e soprattutto "Il piccolo principe". Quest'ultimo libro, in particolare, sembra aver ispirato l'intero romanzo in questione, con il quale condivide indubbiamente la caratteristica di essere apparentemente destinato ad una fascia di età giovanile ma in realtà, a ben vedere, di trattare emozioni, sentimenti, riflessioni che chiunque può sentire come "proprie" e, quindi, amare.

  • Viviana Sgro'

    Il primo libro adulto che ho letto, una scoperta infinita. Non il solito romanzo noioso, in cui la maturità veniva misurata sulla base di lunghe dissertazioni filosofiche sulla bontà del vivere umano, ma sulle reale problematiche di un mondo sempre avulso dalla mentalità adulta, il mondo degli adolescenti.

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Enrico Brizzi

1974, Bologna

Scrittore italiano, è figlio di un professore di Storia moderna all'Università e di madre insegnante di scuola superiore. Frequenta da adolescente il Liceo Galvani della sua città (che diventerà storpiato in "Caimani" nel primo libro). Esordisce non ancora ventenne con il suo primo romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo, tradotto in ventiquattro paesi e divenuto film nel 1996. All'ingombrante esordio l'autore ha fatto seguire il tenebroso Bastogne. Nel 2003 ha sposato Cristina Gaspodini, già curatrice del volume Il mondo secondo Frusciante Jack. Fra gli autori italiani che più l'hanno influenzato, Brizzi ha sempre citato al primo posto Pier Vittorio Tondelli. Nell'aprile 2008 ha intrapreso un secondo viaggio sulle orme dei pellegrini medievali,...

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