Parlare di romanzi oggettivamente magnifici, ma che non ottengono le giuste attenzioni, è una sfida che raccolgo sempre con gioia. (Momento polemico... È sotto gli occhi di tutti il fatto che, più spesso di quanto dovrebbe, libri che non lo meritano finiscono sulla bocca di tutti, mentre altri libri che invece lo meriterebbero eccome non riescono a sfondare il muro metaforico del quale stiamo parlando.) Va benissimo così. Certe storie non fanno per tutti. ‘Jade War’ aveva già messo in chiaro l’impronta che avrebbe assunto la narrazione: dal primo libro, nel quale gli eventi sono più “contenuti”, sia in termini di personaggi, quanto di luoghi e di tempo, siamo giunti a ‘Jade Legacy, dove vengono raccontati più di venti anni di storia, nella quale interagiscono un’infinità di protagonisti, in decine di luoghi diversi tra loro. Al lettore viene permesso di crescere insieme alle Ossa Verdi e ai loro figli, quelli che saranno il futuro di un viaggio che ha raggiunto la sua conclusione, in un modo o nell’altro. Questa saga familiare urban fantasy è… tanta roba. Non saprei con che altri termini rendere l’idea. La famiglia e le azioni che si possono compiere per proteggerla sono solo una parte della faccenda: guerra, droghe, dipendenza; sesso, potere, intrighi politici; duelli, omicidi, sacrifici; ma anche amore, coraggio, lealtà e pace. Sono distrutta, fisicamente ed emotivamente. Fonda Lee non avrebbe potuto scrivere un finale più perfetto di quello che, dopo tutte le ingiustizie e le sofferenze, ha scelto di raccontare. ‘Jade City’ è quel genere di avventura che non ve la renderà facile: sarà come scalare una montagna e, una volta arrivati in cima, scoprire che vi manca ancora un pezzo, e poi ve ne mancherà ancora un altro, probabilmente, ma ogni passo ne sarà falsa la pena. Incontrerete una moltitudine di personaggi grigi, con i loro difetti e i loro tormenti, perché errare è umano e nessuno è perfetto, soprattutto quando sta cercando di salvare le persone che ama.
