Il lago

Chihiro ha da poco perso la madre ed è molto triste. Decide di trasferirsi a Tokyo e lì conosce Nakajima, ragazzo molto intelligente ma turbato e riservato, con il quale costruirà un rapporto amoroso unico. Ci sono anche altri due personaggi, amici del ragazzo, che vivono nei pressi di un lago. In pieno stile giapponese, la scrittura è semplice ma mai banale, sempre emotiva. Tuttavia, la storia non mi ha colpita sin dall'inizio, per cui andavo avanti per inerzia. C'è poi un colpo di scena verso la fine ma comunque non mi ha lasciato granché. Ho dato di conseguenza 6,5/10. Non è semplicemente il libro per me però non posso assolutamente bocciare la storia perché è unica. Dei romanzi giapponesi letti, questo per me non ha lasciato il segno.

Ho comprato questo libro "di pancia", quasi a caso, scegliendo anche per il curioso nome dell'autrice. Non avevo molte aspettative e, sebbene inizialmente lo stile mi sembrasse troppo semplice, quasi puerile, devo dire che col proseguire della storia ho colto la vena misteriosa che l'autrice, sapientemente, sa utilizzare. Notevoli i temi che generano riflessioni, in particolare quelli della genitorialità e dei rapporti genitori-figli.

Le storie di Banana Yoshimoto hanno sempre un fascino strano e magico, descrittore di un mondo completamente differente a quello in cui siamo abituati. In tutti i suoi libri, compreso questo, non c'è niente di chiaro, vi è sempre una forza suggestiva nello sfondo che lega tutti i personaggi. Parlando di questo libro, mi ha un po' spiazzata, in quando non era ciò che mi aspettavo. La trama in se è bella, ma pecca nello sviluppo e nella conclusione, lasciandomi non pochi punti interrogativi e un senso di insoddisfazione generale. Alcuni punti li ha lasciati un po' troppo nel generale ed è la grande pecca del libro. Nel complesso è un libro godibile e facilmente leggibile, io l'ho concluso in pochi giorni. Sicuramente non un capolavoro.