Il romanzo, in stile diario, narra le vicissitudini della protagonista (la stessa autrice) durante la trasformazione dell’Iran a seguito della rivoluzione di Komeini. Interessante la modalità con la quale la scrittrice accosta i vari scrittori trattati (Nabokov-Fitzgerald-James etc) con le proprie vicende, che da al libro anche l’aspetto di un saggio sulla Letteratura.
Leggere Lolita a Teheran
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un'impresa fra le più ardue, e cioè spiegare a ragazzi e ragazze esposti in misura crescente alla catechesi islamica una delle più temibili incarnazioni dell'Occidente: la sua letteratura. Il risultato è uno dei più toccanti atti d'amore per la letteratura mai professati – e insieme una magnifica beffa giocata a chiunque tenti di interdirla.
«Il libro di Azar Nafisi è pieno di dolore e di nostalgia: amabile, spiritoso, fluido, talora ingenuo, spesso terribile; e piacerà, ne sono convinto, a moltissimi lettori e lettrici» – Pietro Citati
«Leggere Lolita a Teheran è una risposta a qualsiasi regime totalitario e un inno al potere salvifico dei libri e della letteratura: tanto più infatti viene sottratta all’uomo la possibilità di sognare, tanto più forte diviene l’immaginazione e tanto più potere acquista la fantasia nel modificare una realtà intollerabile.» - Maremosso
Quando uno dei suoi studenti più islamizzati le contesta il diritto di tenere un corso sul Grande Gatsby – equiparato al Grande Satana –, Azar Nafisi decide di allestire un processo davanti all'intera classe, e di assumere in prima persona il patrocinio del romanzo. Una tecnica certo poco ortodossa, che tuttavia non stupirà più di tanto il lettore di questo sconvolgente racconto autobiografico. Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende – e qui descritte con la precisione di un testimone partecipe e sgomento –, Azar Nafisi ha infatti dovuto cimentarsi in un'impresa fra le più ardue, e cioè spiegare a ragazzi e ragazze esposti in misura crescente alla catechesi islamica una delle più temibili incarnazioni dell'Occidente: la sua letteratura. Per riuscirci, è stata costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero al tempo stesso efficaci per gli studenti e innocue per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è uno dei più toccanti atti d'amore per la letteratura mai professati – e insieme una magnifica beffa giocata a chiunque cerchi di interdirla.
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Edizione:3
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Anno edizione:2007
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Antonio M 12 settembre 2025lettura interessante
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marghe 05 settembre 2025assolutamente da leggere una volta nella vita
Questo libro mi ha rapito, e tutt'ora ci penso a distanza di mesi. Azar Nafisi racconta in maniera ipnotica una parte della sua vita nell'Iran post rivoluzionario e le restrizioni, limitazioni, abusi che ne sono conseguiti. La lettura é scorrevole e i personaggi inevitabilmente diventano parte di noi. Si vuole sapere di più del come é arrivata in America, cosa é successo alle studentesse tanto devote alla letteratura da incontrarsi di nascosto. Si sono create uno spazio sicuro nel salotto della Nafisi dove potevano essere se stesse, vestirsi come volevano, parlare come volevano. Il libro tratta di una realtà non distante da noi a livello temporale e spaziale. Davvero commovente, leggerò altri suoi libri!
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Fg 30 agosto 2025Da leggere
"Leggere Lolita a Teheran" è un'opera autobiografica di Azar Nafisi, pubblicata nel 2003, che unisce il memoir personale, la critica letteraria e il racconto storico. L’autrice, una docente di letteratura inglese, racconta la sua esperienza nell'Iran post-rivoluzionario, dove l’integralismo islamico aveva ormai imposto pesanti restrizioni alla libertà individuale, in particolare alle donne. Il libro ruota attorno a un piccolo gruppo di studentesse che Azar Nafisi invita a casa propria per leggere e discutere opere della letteratura occidentale – da Nabokov a Fitzgerald, da Austen a James. Queste letture diventano un rifugio, un atto di resistenza e uno spazio di libertà intellettuale in un contesto repressivo. Attraverso questi testi, Nafisi esplora i temi dell'identità, della censura, della resistenza e dell'oppressione. Le analisi letterarie si intrecciano con storie personali delle sue allieve, tutte giovani donne iraniane che affrontano quotidianamente la pressione di una società patriarcale e teocratica. "Leggere Lolita a Teheran" è molto più di un semplice memoir: è un inno alla libertà intellettuale, alla resilienza delle donne, e alla letteratura come rifugio e forza rivoluzionaria. È una lettura particolarmente significativa per chi si interroga sul rapporto tra cultura, potere e libertà.
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