(Grenoble 1682 - Parigi 1749) scrittrice francese. Costretta dal padre a entrare in convento a quattordici anni, riuscì a farsi trasferire a Parigi nel 1712 e, grazie all’appoggio di Fontenelle, a farsi sciogliere dai voti. Donna affascinante e di intelligenza assai vivace, divenne una delle figure mondane più in vista della capitale; il suo celebre salotto fu frequentato dalle maggiori personalità del tempo, tra cui Fontenelle, Montesquieu, Marivaux, Helvétius. Ebbe un figlio naturale che abbandonò appena nato, il futuro J.-B. d’Alembert. Tre le sue numerose opere letterarie, molto letti furono nel Settecento i romanzi, ricchi di avventure e intrighi amorosi: Memorie del conte di Comminges (Mémoires du comte de Comminges, 1735) e L’assedio di Calais (Le siège de Calais, 1739). Interessanti per l’acutezza dei giudizi e le notizie storiche riportate, le sue Lettere al duca di Richelieu (Lettres au duc de Richelieu, postumo, 1806).