(Granada 1503 - Madrid 1575) scrittore spagnolo. Ambasciatore di Carlo V, compì varie missioni in Inghilterra, a Venezia (dove conobbe Aretino, Bembo, Sansovino e Tiziano, che lo ritrasse), a Roma e presso il Concilio di Trento. Caduto in disgrazia sotto Filippo II, dedicò l’ultimo periodo della sua vita all’attività letteraria. Ispirandosi agli autori italiani, in particolare a Petrarca, scrisse poemetti mitologici, sonetti, canzoni ed epistole oraziane, che furono pubblicati postumi (1610). Anche la Guerra de Granada (1627), storia della guerra contro i «moriscos», a cui partecipò e che è scritta sui modelli classici di Svetonio e Tacito, fu stampata dopo la sua morte.