(Budapest 1878 - Monaco 1962) scrittore tedesco. Considerato l’uomo di punta della letteratura del nazismo, ebbe un ruolo sinistro negli eventi che portarono ai provvedimenti contro gli scrittori democratici. Esaltati dal regime ma in realtà retorici e verbosi e sprovvisti di qualità poetiche sono i suoi romanzi d’ambiente storico, in cui vengono esaltati il primato teutonico e i miti razzisti del sangue e dell’anima nordica: Eroici furori (Heroische Leidenschaften, 1929; prima stesura 1903) mette in scena la lotta di Giordano Bruno contro Roma e il dogma cattolico; Mastro Joachim Pausewang (Meister Joachim Pausewang, 1910) evoca per i suoi miti spiritualistici la figura di J. Böhme; la trilogia di Paracelso (1917-26) propone questo medico e mago cinquecentesco come ingenium teutonicum e gli assegna il ruolo di apostolo di un rinnovamento dell’umanità.