(Coblenza 1776 - Monaco 1848) scrittore e saggista tedesco. Fu dapprima fautore delle idee rivoluzionarie francesi, ma poi, deluso dalla politica di Napoleone, si accostò agli scrittori romantici - Creuzer, Arnim e Brentano - spostando i suoi interessi verso la religione, i miti e l’antica poesia tedesca (I libri popolari tedeschi, Die deutschen Volksbücher, 1807). Attraverso il «Rheinischer Merkur» (1814-16) sostenne la necessità di una rivoluzione nazional-popolare; costretto all’esilio (1819), riparò a Strasburgo e poi in Svizzera. Sempre più vicino all’ala estrema della reazione, G. fu infine chiamato (1837) all’università di Monaco, roccaforte del cattolicesimo più retrivo. Scrisse anche trattati di mitologia e curò l’edizione di opere medievali.