(Överluleå 1900 - Stoccolma 1976) scrittore svedese. Lasciata la famiglia a 13 anni, maturò le sue esperienze culturali tra Berlino e Parigi, studiando il pensiero di Freud e la lezione stilistica di Joyce. I primi romanzi, a sfondo autobiografico, ambientati nelle regioni desolate del Nord della Svezia, furono poi raccolti nel ciclo Il romanzo di Olof (1934-37, nt). Amarezza di fronte al nazismo e tenace opposizione al totalitarismo caratterizzano la trilogia Krilon (1941-43, nt). Le opere pubblicate dopo la guerra (Sogni di rose e fuoco, 1949; Nuvole su Metaponto, 1957, nt; Il tempo di sua grazia, 1960) presentano, nella diversità dei temi, un motivo comune: la strenua difesa dell’individuo contro le violenze della storia. Massimo narratore svedese contemporaneo, J. ottenne il premio Nobel nel 1974.