(?, 1878 - Praga 1928) scrittore ceco. Figlio di un avvocato, fu espulso dalle scuole del regno austro-ungarico per vilipendio della monarchia. Studiò per qualche tempo a Zagabria, poi si stabilì a Praga. Attratto dal pensiero di Nietzsche e di Schopenhauer, legato all’ambiente dei poeti decadenti e simbolisti, espresse il suo personale sistema filosofico (un radicale idealismo soggettivo) con uno stile estremamente moderno nella sua folgorante frammentarietà intuitiva (Trattati e dettati, 1922; Attimo e eternità, 1927). La sua prosa, sempre al limite del saggio filosofico (così come i suoi scritti filosofici sono leggibili anche come esempi di prosa d’arte), fu molto apprezzata da O. Brezina. K. fu anche autore del romanzo Le disavventure del principe Šternenoch (1928), un capolavoro di stilizzazione grottesca e ferocemente ironica della dialettica angelo-demone tipica della letteratura decadente.