(Fukui, Honshu, 1653 - Osaka 1725) drammaturgo giapponese. Cominciò la sua carriera letteraria molto giovane come poeta di haiku, ma ottenne i primi successi nel teatro dei burattini (? joruri), soprattutto con L’erede dei Soga (1683) e Kagekiyo il vittorioso (1685). Si dedicò soprattutto a questa forma teatrale - a eccezione degli anni 1688-1703, che dedicò alla scrittura di drammi kabuki - perfezionando l’arte del joruri, sviluppandovi l’importanza dell’azione e del dialogo. In essi (circa centocinquanta), caratterizzati da una fitta loquacità ricca di espressioni colloquiali, Ch. denunciò, fra l’altro, le ingiustizie sociali derivanti dalle differenze di ricchezza e di ceto. Fra i titoli più noti: Gli amanti suicidi di Sonezaki (1703), Le battaglie di Coxinga (1715), Doppio suicidio d’amore ad Amijima (1720).