(Mirandola, Modena, 1469-1533) letterato italiano. Nipote di Giovanni Pico della Mirandola e seguace di G. Savonarola, sostenne le posizioni filosofiche e letterarie dello zio e ne difese la figura con una Vita (1496); morì vittima di lotte familiari. Scettico sulle possibilità della ragione umana e avverso alla filosofia antica, nell’Examen vanitatis doctrinae gentium et veritatis disciplinae christianae (1520) evidenziò la contraddittorietà di ogni dottrina svincolata dalla fede. Con La strega (1523) stigmatizzò la stregoneria, l’occultismo e la magia naturale.