(Lilla 1858 - Magny-les-Hameaux, Yvelins, 1900) poeta francese. Due raccolte poetiche lo resero famoso: Nel giardino dell’Infanta (Au jardin de l’Infante, 1893), che rivelò un personale timbro intimistico espresso in uno stile felicemente comunicativo, e Sui fianchi del vaso (Aux flancs du vase, 1898), delicata interpretazione dei miti greci. Negli ultimi anni si dedicò al dramma lirico Polifemo (Polyphème, postumo, 1901), sintesi esemplare dell’estetica parnassiana, e a una terza raccolta poetica, Il carro d’oro (Le chariot d’or, postumo, 1901). La sua opera è legata al simbolismo, seppur con venature insieme tardoromantiche e neoclassiche: la pervadono l’inquietudine e l’angoscia ossessiva della morte, comuni a tanti scrittori «fin de siècle», nonché una ricerca di evasione nell’erotismo, nell’esotismo, in un’ideale antichità, nel culto narcisistico della propria interiorità.