(Torino 1789-1853) uomo politico, storico e letterato italiano. Di famiglia nobile ma di idee liberali, ricoprì cariche pubbliche durante il periodo napoleonico. Nel 1848 fu il primo presidente del consiglio dei ministri del regno di Sardegna dopo la concessione dello statuto albertino. Tenace propugnatore dell’indipendenza d’Italia, fu suggestionato dalle teorie neoguelfe di Gioberti e nel 1844 scrisse la sua opera più nota, Le speranze d’Italia: vi preconizzava, per portare a felice soluzione il problema dell’unità italiana, il costituirsi di una federazione di principi indipendenti, attribuendo al suo interno una funzione di guida ai sovrani piemontesi. Fra le altre sue opere, il Sommario della storia d’Italia (1846).