(Versec 1863 - Budapest 1954) scrittore ungherese. Tradizionalista e conservatore, si rivolse ai gusti e alle idee della borghesia con la sua rivista letteraria «Uj idök» («Tempi nuovi», fondata nel 1894). Ebbe grande notorietà per i suoi romanzi storici (I pagani, 1902; Il corriere della regina, 1909; I sette svevi, 1916; Luna calante, 1922; Bianchi e rossi, 1930; La casa gotica, 1939) e per i suoi drammi: Bisanzio (1904), in cui descrisse le conseguenze del disfacimento della classe conservatrice; La volpe azzurra (1917), che si rifà al teatro occidentale d’ispirazione psicologica; Il cavaliere nero (1919); L’ultimo ballo (1932).