(Napoli 1883-1942) scrittore italiano. Appassionato studioso della storia e del folclore della sua città, svolse attività di giornalista e di editore. Scrisse saggi (Mastriani, 1928; I «miei» napoletani, 1936), racconti (Don Liberato si spassa, 1941) e commedie in dialetto (Teatro, 1923), per le quali è considerato, con S. Di Giacomo, uno dei fondatori del teatro d’arte napoletano. Nelle sue Poesie (1928), anch’esse in dialetto, dominano gli accenti della malinconia e del disinganno, assieme alla capacità di cogliere vivacissime immagini di vita quotidiana; celebri alcuni suoi testi per canzoni (Signorinella, Cara piccina).