(Firenze 1406-75) uomo politico e letterato italiano. In stretti rapporti con L. Bruni, C. Marsuppini e A. Traversari, fu autore di numerose opere in latino e in volgare, fra cui una Historia florentina o Annales (cominciata nel 1432) e il poema in terzine La città di vita (terminato nel 1464), a imitazione della Commedia dantesca e ispirato alle dottrine neoplatoniche. Di notevole interesse, per la vivacità e la lucidità della tensione civile, è il dialogo in quattro libri Della vita civile, scritto intorno al 1433 in volgare (in polemica con gli amici umanisti, che usavano solo il latino) e pubblicato postumo nel 1529. Rifacendosi allo schema boccacciano ormai canonico, l’autore immagina che tre giovani dotti (riunitisi nella casa di campagna dei Palmieri per sfuggire alla peste fiorentina del 1430) discutano dell’educazione del cittadino.