(Novi Ligure, Alessandria, 1816 - Gazzuolo, Mantova, 1882) drammaturgo italiano. Collaboratore della Compagnia reale sarda, scrisse un’ottantina di testi, tentando tutti i generi: la commedia goldoniana e quella di satira contemporanea (Il poeta e la ballerina, 1841), il dramma storico (Cola di Rienzo, 1848; Maria Antonietta, 1868), quello lacrimoso (Per mia madre cieca, 1848) e quello a tesi sociale, cui appartiene il suo capolavoro: La morte civile (1861), opera polemica contro l’indissolubilità del matrimonio, che fu ammirata da E. Zola e divenne presto cavallo di battaglia dei più celebri attori del tardo Ottocento, fra cui E. Zacconi.