(Verona 1862 - Milano 1896) poeta italiano. Nutrì idee socialiste, traducendo fra l’altro il Manifesto del partito comunista di Marx ed Engels e collaborando alla «Critica sociale» di F. Turati; ma la sua poesia, da B. Croce riscoperta e raccolta in volume nel 1897, appare lontana da ogni impegno programmaticamente politico, rispecchiando l’umanità schiva e malinconica dell’autore e anticipando, in certi toni dimessi, il gusto crepuscolare. B. scrisse anche commedie: I vincitori (1894; tradotto in dialetto milanese da E. Albini col titolo La guèra, 1896), Ca’ Panighetta, in milanese, e Il marito ricco (le ultime due rimaste inedite).