(Figline Valdarno, Firenze, 1889 - capo Matapan, Grecia, 1917) poeta italiano. Impiegato nell’amministrazione comunale di Venezia, fu acceso interventista e combatté sul Carso; morì nel corso del conflitto, durante un’operazione navale. È autore di raccolte di versi che riecheggiano i poeti popolari toscani del Tre e del Quattrocento, da Cecco Angiolieri al Burchiello: Le canzoni del Giacchio (1914), I sonetti della malinconia (postumi, 1919), Elegie del sereno (postume, 1921). Ma fu soprattutto celebre il suo poemetto La sagra di santa Gorizia (1917) che, in lasse di versi sciolti e con tono epico-misticheggiante, rievoca la conquista di quella città da parte delle truppe italiane. Curò anche un’edizione di Strambotti e ballate di L. Giustinian (1916).