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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
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Francesco De Gregori racconta se stesso nel corso di una lunga intervista scomposta in una manciata di capitoli, o per meglio dire in una serie di interviste unite in un libro inchiesta scritto con la collaborazione del saggista e giornalista Antonio Gnoli. Un saggio che è la prima vera testimonianza dell’uomo De Gregori, una testimonianza che arriva ben prima del cantautore che per la prima volta scoperchia il proprio vaso di pandora fatto di ricordi iniziando dalla quasi natia Pescara, ove s’era trasferito a seguito del padre bibliotecario, sino al rapporto con il fratello Luigi, con i figli, con la letteratura e le proprie fonti d’ispirazione; Ciò che alla fine s’apprezza maggiormente leggendo il romanzo intervista di Gnoli è la figura di un uomo che ha fatto della riservatezza il proprio rifugio e della chitarra, e quindi della musica, e della sua in particolare, la propria arma. Uno che odia farsi chiamare intellettuale, perché come dice egli stesso: “… potrò aver fatto buone letture e buone scuole, ma l’intellettuale puro e semplice è colui che spesso non fatica fisicamente e riesce a vivere del suo semplice intelletto. Io invece mi sporco le mani sulla chitarra, sugli spartiti, con i ragazzi della band e con il pubblico che m’ascolta …” . Un libro che non si legge tutto d’un fiato, che perde buona parte della sua verve in discorsi ai margini del filosofico, che trascura volontariamente parti di vita quotidiana per restituire il De Gregori pensiero e che alla fine del ‘principe’ restituisce proprio l’uomo comune unito alle proprie passioni prima giovanili e poi adulte affiancandolo solo allora al mito musicale. Da leggere quindi anche se non vi piace necessariamente l’autore di ‘Alice ’il tutto unito a una sana dose di umana pazienza.
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