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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2016
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È iniziato in sordina: per molte pagine appare solo uno scambio "epistolare" tra Mirta, la madre e il figlio. Man mano è diventato sempre più intrigante l'ho praticamente divorato :parla di una donna Marta Moldava, che abbandona il suo paese e va ad abitare a Roma per motivi di lavoro. Badante, poi addetta alle pulizia e poi di nuovo badante:il suo scopo è riportare suo figlio a Roma e vive per sempre con lui : è il libro della resilienza, dove si cade e ci si rialza sempre più forte, ogni giorno una speranza, un nuovo progetto, una donna combattiva, forte che cerca in ogni modo di ricostruire il rapporto con il figlio. Interessante è la descrizione della vita condotta dagli stranieri in Italia, la loro emarginazione,i pregiudizi, che quotidianamente, devono scardinare, per poter sopravvivere. Il lavoro difficile della badante,la loro difficoltà nel dover colloquiare ogni giorno con persone abuliche, senza voglia di vivere, sofferenti .Da leggere, anche se alla fine,lascia uno sgradevole retrogusto di amaro,in bocca che difficilmente riesci a metabolizzare.
"perchè non mi scrivi Ilie?" L'incipit del libro potrebbe essere un ottimo rivelatore per scoprire tuta la trama di questo libro cosi' denso. Mirta, trentenne moldava, si arrangia in Italia, fra un lavoro di pulizie e uno di badante, per garantire un futuro al proprio figlio come tante persone che ormai conosciamo cercano di fare. Un futuro fatto di serenità, che causa la distanza, si contrappone dolorosamente all'oggi, fatto solamente di email, messaggi, regali, pacchi dono. Un orfano bianco, Ilie, senza il padre, che dopo la morte della nonna si ritrova a vivere la sua fanciulezza in un orfanotrofio, lontano dagli abbracci della madre. Mirta prova a condividere la sua vita con il figlio, raccontandogli di questa strana Italia dove anche se economicamente benestanti la gente non sorride più. Ma si sa, le distanze spesso spengolo la voglia di vivere. Una lettura che non può lasciare indifferenti. E alla fine non si può far altro che piangere.. e lasciare andare a mille pensieri.. E se capitasse a noi ?
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