(Ferrara 1705-88) poeta italiano. Discendente dei duchi di Camerino, compose tragedie in cui sostituì il repertorio mitologico con motivi cristiani (la più riuscita è Giovanni di Giscala, 1734), sonetti petrarcheggianti e rime varie. È noto soprattutto per le Visioni sacre e morali (1749-66), componimenti poetici che, riecheggiando Dante e la Bibbia, propongono immagini cupe e talora macabre, al fine d’incutere la paura del peccato; imitate da V. Monti e ritenute anticipatrici della sensibilità romantica, appaiono oggi un tardivo recupero della poetica barocca e controriformista.