(Mosca 1821 - Pietroburgo 1897) poeta russo. Figlio di un noto pittore, da cui presumibilmente trasse il gusto per un plasticismo di stampo neoclassico e per l’idealizzazione del mondo antico, coltivò la perfezione linguistico-formale. Le sue opere poetiche (Versi, 1842, e i famosi Schizzi di Roma, 1847) insieme ai drammi lirici (Tre morti, 1863; Due mondi, 1873 e 1882) esprimono una tormentata contrapposizione tra paganesimo e cristianesimo. Fu per un breve periodo attirato dall’ideologia rivoluzionaria (Due destini, 1845; Mašen’ka, 1846), ma passò poi a posizioni conservatrici e slavofile. Molti versi sono dedicati a episodi storici (Savonarola, 1851; La congiura, 1860) e a grandi personaggi del passato russo (Presso la tomba di Ivan il Terribile, 1887). Nelle ultime poesie emergono temi filosofico-religiosi (cicli di versi Eterne questioni, 1890; Excelsior, 1892).