Fazio degli Uberti è stato un poeta italiano. Nato a Pisa fra il 1305 e il 1309, morì a Verona dopo il 1367. Discendente dalla grande famiglia ghibellina cacciata da Firenze nel 1267, peregrinò dall’una all’altra corte dell’Italia settentrionale, adoperandosi ovunque per la restaurazione dell’autorità imperiale nella penisola. A questi ideali ispirò alcune canzoni, fra cui celebri quella a Firenze (sulla decadenza civile e morale della città) e quelle indirizzate agli imperatori Ludovico il Bavaro e Carlo IV; mentre in altri componimenti amorosi riprese schemi e moduli dal Canzoniere petrarchesco e dalle rime «petrose» di Dante. Ma l’opera più nota di Fazio resta il Dittamondo (cioè dicta mundi), un poema allegorico di 6 libri in terzine, cui l’autore lavorò (a varie riprese) dal 1346 alla morte, senza completarlo. Vi si narra un viaggio immaginario compiuto dal poeta, per consiglio della Virtù e sotto la guida del geografo Solino, attraverso l’Europa, l’Africa e l’Asia; il materiale geografico, scientifico e leggendario accumulato appartiene alla tradizione enciclopedica medievale, che però viene a tratti rinnovata da un certo gusto del particolare descrittivo e dall’ammirazione per i paesaggi italiani.