(Messina 1937) poetessa italiana. Ha esordito nel 1977 con Sciarra amara, cui sono seguite le raccolte Fendenti fonici (1982), Il collettame (1985) e La clausura (1987), nelle quali il suo linguaggio dirompente, spesso aspro e tagliente, mescola il dialetto siciliano e il parlato al greco e al latino. Nelle raccolte successive (Medicina carnale, 1994; L’occhio dormiente, 1997; La stortura, 2002, premio Viareggio; La tagliola del disamore, 2005; Turbativa d’incanto, 2012) il tono della poesia è sempre più consapevolmente ironico o addirittura sarcastico e irridente, con effetti di trasgressività e anticonformismo. Studiosa di letteratura greca, ha tradotto Saffo, Alceo, Anacreonte, Lucrezio, Marziale e due testi teatrali (Plauto, Euripide). Tutte le poesie (1977-2006) (2007) riunisce la sua produzione poetica.