(Treia, Macerata, 1732 - Firenze 1810) letterato e storico dell’arte italiano. Entrato nel 1749 nell’ordine dei gesuiti a Roma, insegnò greco e latino ed entrò in contatto con gli ambienti artistici del classicismo (Winckelmann, Mengs). Nel 1775 fu chiamato a Firenze dove, con l’incarico di «antiquario», si dedicò allo studio e al riordinamento delle raccolte di antichità delle gallerie fiorentine. Tra le sue numerose opere storiche ed erudite, fondamentale resta La storia pittorica dell’Italia (6 voll., 1795-1809); influenzata dalla teoria classicista del «bello ideale», essa traccia per la prima volta un quadro storico complessivo dell’arte italiana, in una prosa limpida che si piega agevolmente alla caratterizzazione psicologica e stilistica.