(Antiochia?, sec. I a.C.) poeta latino. Liberto di origine orientale, mimografo, conobbe il trionfo nel 46 a.C. quando, a Roma, in occasione dei ludi di Cesare appena istituiti, sfidò a gara tutti i suoi colleghi: Cesare costrinse alla competizione anche il noto scrittore di mimi, Decimo Laberio, che venne sconfitto. Restano due titoli e tre frammenti dei mimi di Publilio, mentre è pervenuta una raccolta di circa 700 sentenze in senari giambici e settenari trocaici estratte dai suoi testi (ordinata alfabeticamente, essa costituì un manuale scolastico). La raccolta esprime una sapienza spicciola su amicizia, amore, fortuna, comportamento.